Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Rachel Johnson si spoglia in diretta contro la Brexit: “Così mi ascoltate” | VIDEO

Immagine di copertina
Rachel Johnson. Credit: Skynews

Rachel Johnson - sorella del più celebre ex ministro Boris - durante il talk show che conduce su Sky News, The Pledge, si è spogliata

L’ha fatto per dire la sua sulla Brexit, ma il mondo probabilmente la ricorderà soprattutto per il suo spogliarello. La giornalista Rachel Johnson – sorella del più celebre ex ministro degli Esteri Boris – durante il talk show che conduce su Sky News, The Pledge, ha dato spettacolo. Letteralmente.

Sulla Brexit Rachel ha poco da spartire con il fratello Boris. Se lui si è battuto con tutte le sue forze per tagliare il cordone ombelicale del Regno Unito con l’Europa, lei, invece si schiera dall’altra parte. E cerca di farsi sentire in tutti i modi, tanto da spingersi a spogliarsi nel bel mezzo della trasmissione.

Durante la discussione con gli altri colleghi e gli ospiti, Rachel ha denunciato l’impossibilità di un dibattito serio sul nodo caldo, caldissimo della Brexit. Si è arrivati a “un punto di saturazione”, ha detto lei, che ha sottolineato come in questo momento nel paese regni il disordine totale rispetto alla faccenda, sia dal punto di vista politico che da quello dei negoziati.

LEGGI ANCHE: Brexit, come siamo arrivati fin qui: breve storia di un lungo cammino

In realtà pare chiaro che la scenetta fosse architettata per bene. Infatti le telecamere di Sky riprendono i volti sorpresi degli ospiti in studio mentre la donna si sbottona la camicia e la tira via, ma subito appare una striscia opaca a coprirle il seno.

Organizzato o meno, il video ha avuto il suo effetto: tutti i tabloid britannici e i media del mondo hanno ripreso la scena. Fosse anche solo perché si tratta della sorella di Boris Johnson pro Brexit. Lo spogliarello ricorda molto quello andato in scena pochi giorni fa, quando a spogliarsi era un’attivista contro l’uscita del paese dall’Europa. La donna, Victoria Bateman, si è tolta i vestiti in diretta sulla Bbc.

A che punto siamo con la Brexit

Il governo May sopravvive alla mozione di sfiducia e resta in carica. Il parlamento britannico ha bocciato la mozione di sfiducia con 306 voti a favore e 325 contro.

La premier ha promesso di fare del suo meglio per trovare un accordo definitivo con Bruxelles, che soddisfi tutti.

Ma cosa succederà da ora in poi?

Quattro sono gli scenari possibili dopo il voto:

• Chiedere a Bruxelles nuovi negoziati in extremis, entro il 29 marzo

• Prolungamento del periodo di transizione

• Hard Brexit, un’uscita senza accordo, come vorrebbe la maggioranza dei Tories, il partito della May

• Nuovo referendum con la possibilità di una retro marcia sulla Brexit

Come aveva già dichiarato prima ancora dell’esito del voto di sfiducia, la premier May si era detta pronta a rimanere alla guida del governo, per continuare a negoziare con Bruxelles, per trovare un accordo definitivo e accontentare la maggioranza parlamentare, che ieri ha bocciato l’accordo.

May ha tempo fino al 29 marzo per portare a casa un nuovo accordo che metta d’accordo tutti: il suo stesso governo, l’Ue e il parlamento britannico. Questa opzione è la preferita della May.

L’ipotesi di un nuovo referendum è stata scartata da Theresa May, che ha detto che a questa opzione sarebbe preferibile persino quella del No deal, comunque osteggiata dalla premier, e – ovviamente – dalle opposizioni.

Intano Jeremy Corbyn ha detto che il suo partito potrebbe votare un accordo se questo prevederà un’unione doganale permanente.

L’opzione che infine potrebbe rivelarsi quella più realizzabile è lo spostamento in avanti del periodo di transizione, che scade il 29 marzo. Le istituzioni europee potrebbero accettare di spostare a luglio il termine entro cui raggiungere un accordo. Il punto interrogativo di questo scenario è rappresentato dal fatto che a maggio ci sono le elezioni europee.

Se l’uscita fosse posticipata di qualche mese, il Regno Unito dovrebbe partecipare alle elezioni europee, preparando una campagna elettorale in tutta fretta.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Russia: arrestati 5 giornalisti. Cremlino apre alla liberazione di Gershkovich
Esteri / L’ex neonazista che ispirò “American History X” scopre le sue origini ebree con un test del Dna e si converte
Esteri / Le indiscrezioni sulle cure di Kate Middleton: “Tre settimane di chemio e trattamenti a casa”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Russia: arrestati 5 giornalisti. Cremlino apre alla liberazione di Gershkovich
Esteri / L’ex neonazista che ispirò “American History X” scopre le sue origini ebree con un test del Dna e si converte
Esteri / Le indiscrezioni sulle cure di Kate Middleton: “Tre settimane di chemio e trattamenti a casa”
Esteri / Ilaria Salis di nuovo in catene, gli amici minacciati fuori dal tribunale
Esteri / Gaza, il bilancio dei morti sale a 32.552 vittime. Mar Rosso: navi russe entrano nello stretto di Bab al-Mandeb. Libano, Meloni visita i militari italiani: "La pace è deterrenza e impegno". Anp: domenica giurerà il nuovo governo
Esteri / Il nuovo business di Donald Trump: vendere bibbie a 60 dollari l’una
Esteri / Altri 16 bambini e adolescenti rimasti feriti a Gaza arrivano in Italia
Esteri / Germania, Flixbus si ribalta vicino Lipsia: almeno cinque morti e diversi feriti
Esteri / La storia si ripete: si dovrà ancora lottare per essere ebrei. Steven Spielberg lancia l’allarme antisemitismo
Esteri / Gaza, il bilancio dei morti sale a 32.490 vittime. Hezbollah spara razzi sul nord di Israele: ucciso un civile. Idf bombardano il sud del Libano: 5 morti. Meloni arriva a Beirut e vede il premier Miqati. Primo audio del capo del braccio armato di Hamas dal 7 ottobre: "Musulmani, marciate per la Palestina"