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Desirée Mariottini, svolta nell’indagine: arrestata l’amica e testimone Antonella Fauntleroy

Immagine di copertina
Antonella Fauntleroy e Desirée Mariottini

La 21enne avrebbe fornito gli stupefacenti alla 16enne di Cisterna di Latina e sarebbe stata lei, quel 18 ottobre, ad accompagnare Desirée nello stabile di via dei Lucani

Svolta nel caso della morte di Desirée Mariottini. All’alba del 14 febbraio è stata arrestata Antonella Fauntleroy, la 21enne amica della ragazza di Cisterna di Latina trovata morta in uno stabile abbandonato di San Lorenzo, a Roma, lo scorso 19 ottobre.

La 21enne, cittadina della Repubblica del Botswana, avrebbe accompagnato Desirée nell’edificio di via dei Lucani a Roma quella sera e le avrebbe ceduto stupefacenti. Antonella Fauntleroy è stata arrestata dalla squadra mobile di Roma mentre si nascondeva in un vano lavanderia nella borgata Finocchio, a sud est della capitale.

L’accusa è quella di cessione continuativa e aggravata di stupefacenti alla 16enne di Cisterna di Latina. Ora la 21enne si trova nel carcere di Rebibbia. Secondo gli inquirenti, Antonella Fauntleroy già nei giorni precedenti alla morte di Desirée avrebbe provveduto in più occasioni a cedere droghe alla minorenne.

LEGGI ANCHE: “Acqua e zucchero mentre moriva”: un testimone descrive gli ultimi attimi di vita di Desirée

Desirée Mariottini è morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018 a causa di un’overdose provocata dall’assunzione di stupefacenti e psicofarmaci. L’autopsia ha confermato che la ragazza ha subito violenza sessuale prima di morire.

In carcere restano anche i quattro uomini che avrebbero stuprato e ucciso la sedicenne. L’accusa è quella di omicidio volontario e violenza sessuale di gruppo.

Le testimonianze

Diverse le testimonianze che confermerebbero che Antonella Fauntleroy avrebbe ceduto droghe alla 16enne. “L’ ho vista più volte dentro lo stabile. So che in un’ altra circostanza ha schiaffeggiato Desirée per ragioni di droga e in un’ occasione l’aveva bucata”, ha affermato un testimone. “Ho sentito Desirée dire a Antonella: Mi buchi te? Mi fai te? Fallo visto che già l’ hai fato l’ altra volta”, avrebbe detto un altro testimone.

LEGGI ANCHE: Omicidio Desirée, parla uno degli indagati: “È stata lei a chiedermi di fare sesso. Ho pianto quando ho saputo che era morta”

Come si legge sul Messaggero, negli verbali agli atti dell’inchiesta è scritto che ci sarebbe stato un litigio tra alcuni presenti e la 21enne, accusata di aver condotto Desirée in quello stabile di via dei Lucani.

Ascoltata più volte dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pm Stefano Pizza, Antonella Fauntleroy ha ritrattato la sua posizione rispetto a Marco Mancini, il pusher indagato per aver ceduto la droga al branco quel giorno. Prima Fauntleroy aveva detto di non voler coinvolgere Mancini, ma poi aveva cambiato versione: “Quella sera hanno cominciato a cuocere la cocaina e a fumarla e c’ero io, Muriel, Giovanna, Paco, Ibrahim, un nord africano, un senegalese e c’era anche Marco, la stessa persona di cui la volta precedente non vi ho voluto riferire, ma che portava sul posto, in cambio di droga, alcuni psicofarmaci”.

E ancora: “Ho visto Yusif che ha dato del metadone a Desirée… Paco invece non ha avuto alcuno scrupolo e ha iniziato a fornire sia eroina, che crack, che cocaina cruda, nonché psicofarmaci”.

 

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