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Da chi è composta la Giunta per le autorizzazioni del Senato e come ha votato

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Il 19 febbraio la Giunta per le autorizzazioni a procedere ha deciso per il No al rinvio a giudizio del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Il 30 gennaio si era svolta la prima riunione. La decisione deve essere presa entro il 23 febbraio.

Le ipotesi di reato per cui Salvini è stato indagato sono: sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Per queste accuse il ministro dell’Interno rischia dai 3 ai 15 anni di carcere.

Leggi anche: Salvini e il caso Diciotti: 8 domande e risposte per fare chiarezza

La composizione della Giunta

Il presidente della Giunta è Maurizio Gasparri, di Forza Italia, mentre il ruolo di vicepresidenti spetta a Grazia D’Angelo (M5S) e Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, in quota Pd.

La Giunta è poi composta da due segretari, che attualmente sono Pietro Grasso e Luigi Augussori: gruppo misto il primo, Lega il secondo.

Membri sono invece: Alberto Balboni (FdI), Francesco Bonifazi (Pd), Mattia Crucioli (M5S), Gregorio De Falco (Misto), Meinhard Aut Durnwalder (SVP-PATT), Elvira Lucia Evangelista (M5S), Agnese Gallicchio (M5S), Mario Michele Giarrusso (M5S),  Nadia Ginetti (Pd), Lucio Malan (Fratelli d’Italia) Fiammetta Modena (FI), Adriano Paroli (FI), Emanuele Pellegrini (Lega), Simone Pillon (Lega), Alessandra Riccardi (M5S), Anna Rossomando (Pd), Donatella Tesei (Lega), Francesco Urraro (M5S).

Chi vota cosa

La Giunta, presieduta da Maurizio Gasparri, è formata da 23 persone. Prima della votazione si sapeva che ci sarebbero stati 9 voti contro (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) e 12 a favore (Leu, Pd e al momento anche il Movimento Cinque Stelle).

Incerti due voti, quelli dell’ex M5S Gregorio De Falco e Meinhard Durnwalder (Svp- autonomie): quest’ultimo ha poi detto che avrebbe votato contro l’autorizzazione.

In Giunta il voto sarà palese, mentre in aula forse sarà segreto.

Il Movimento 5 stelle sembra spaccato: prima dell’inizio della seduta Giarruso ha affermato che Di Maio, Conte e Toninelli avrebbero depositato una memoria “spiegando che sul caso Diciotti c’è stata una decisione che coinvolge tutto il Governo”. Di diverso tenore invece il commento sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia: “Se il caso andrà in Aula, noi voteremo assolutamente sì”.

In Giunta alla fine ci sono stati 16 voti contro e 6 a favore.

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