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Maturità 2019: pubblicati i primi esempi di tracce della nuova prova di italiano

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L’esame di maturità è cambiato. Il 19 giugno 2019 debutteranno le nuove prove a cui saranno sottoposti gli studenti di tutta Italia.

Dal 14 dicembre sono disponibili sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca i primi esempi di tracce per la prova di italiano.

Nelle prossime settimane seguirà la diffusione di ulteriori esempi, sia per la prima che per la seconda prova scritta, per accompagnare gli studenti e le scuole nel percorso di preparazione all’esame.

Con il decreto legislativo numero 62 del 2017 sono state stabilite nuove modalità per lo svolgimento degli Esami di Stato della secondaria di II grado.

Tra le novità previste: due prove scritte, invece di tre, e una prova orale; griglie di valutazione uguali per tutte le commissioni per garantire una maggiore equità e più omogeneità nella correzione degli scritti. Qui tutte le novità.

Maturità 2019: ecco cosa cambia

Abolizione della terza prova

Una delle novità più rilevanti sarà l’abolizione della terza prova. La terza prova fino al 2018 era articolata su più materie, con una durata e uno svolgimento diverso a seconda delle scuole.

Le tracce della terza prova variavano di scuola in scuola, essendo stabilite dalla commissione e non dal ministero dell’Istruzione, come nel caso della prima e della seconda prova. La commissione sceglie tipologia, durata, materie e quesiti. Si basa sul programma di quinto anno svolto dalla classe.

Lo scopo della terza prova era quello di accertare le “conoscenze, competenze e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze relative alle materie dell’ultimo anno di corso, anche ai fini di una produzione scritta, grafica o pratica”, secondo quanto espresso dal Miur.

Tra le novità potrebbe esservi quella di eliminare l’obbligo della tesina, che potrebbe essere sostituita da una relazione sull’alternanza scuola-lavoro svolta dallo studente.

Invalsi e ammissione all’esame

Non saranno requisito di accesso né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, all’Invalsi, né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro, come previsto dal decreto Milleproroghe recentemente approvato in Parlamento.

Il test Invalsi, per chi lo farà, si svolgerà durante il corso del quinto anno, tra l’1 e il 19 aprile 2019. Il test Invalsi è diviso in tre parti: un questionario di italiano, un test di matematica e un test di d’inglese.

I punteggi di ammissione

Il nuovo esame di maturità 2019 prevede inoltre una modifica dei criteri di assegnazione dei crediti per essere ammessi all’esame. Il numero massimo dei crediti che si possono ottenere nel triennio passa da 25 a 40. I punteggi in palio per ciascuna prova saranno 20, mentre al momento sono 15. Il punteggio della prova orale passa da 30 a 20 punti massimi.

Per essere ammessi all’esame non sarà più necessario avere la sufficienza in tutte le materie, ma basterà che la media dei voti sia pari ad almeno 6 anche nel comportamento.

Il consiglio di classe può deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta.

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