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Vittima di bullismo, a 10 anni tenta il suicidio il giorno prima del suo compleanno

Immagine di copertina
La piccola Lilly-Jo nel suo lettino di ospedale. Credit: Facebook/Jess Brown

Veniva chiamata "grassa", picchiata e insultata a scuola. La piccola Lilly-Jo ha smesso di mangiare e ha preso delle pillole, poi la corsa contro il tempo per salvarla

Ha appena dieci anni, ma è già stanca di vivere. La piccola Lilly-Jo Cadcott ha tentato di togliersi la vita il giorno prima del suo decimo compleanno. Alla base di questa scelta drammatica, i continui atti di bullismo cui la bambina era sottoposta ormai da mesi nella scuola che frequenta.

S&D

Il fatto è avvenuto a Worchester, nel Regno Unito, lunedì 12 novembre. La piccola Lilly-Jo si è prima rifiutata di mangiare e poi ha ingerito delle pillole. È stata portata d’urgenza in ospedale e, sebbene fuori pericolo, la piccola resta in osservazione, seguita da un team di psicologi.

La mamma di Lilly-Jo, Jess Brown, ha parlato con i media locali e ha raccontato la battaglia della sua bambina: “Mia figlia sta combattendo per la sua vita a causa del bullismo. Lunedì ho capito che non stava bene perché non mangiava ed era particolarmente taciturna dopo scuola”.

“L’ho fatta sedere e ha ammesso di aver preso delle pillole ho pensato che mia figlia stesse per morire”, ha detto ancora la madre di Lilly-Jo, che ha attaccato la scuola che frequenta la sua bambina: “Sono disgustata dal fatto che mia figlia venga bullizzata e nessuno abbia ancora fatto niente. Non la manderemo di nuovo a scuola, non vale la pena rischiare”.

In risposta a quanto accaduto, la madre della piccola ha diffuso la foto di Lilly-Jo nel suo letto d’ospedale. L’intento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delicato del bullismo nelle scuole.

Non solo, Jess Brown ha voluto incontrare i genitori di una delle bambine che hanno preso di mira la sua Lilly-Jo, raccontando loro le vessazioni subite dalla figlia: “Le ha tirato i capelli, l’ha spinta, l’ha schiaffeggiata, ha chiuso la porta di un armadietto sulla sua testa, ma la lista è infinita”.

La risposta di quei genitori non è stata quella sperata: “Volevo mostrare loro le conseguenze delle azioni dei loro figli, ma mi hanno solo derisa e insultata. Ne avevo già parlato con la scuola, ma non hanno fatto niente per aiutarci”.

Alla piccola veniva detto di essere “grassa”, perciò lei aveva deciso di smettere di mangiare. Dal canto suo, la scuola ha fatto sapere di essere pronta a prendere i provvedimenti necessari per salvaguardare la vita della bambina.

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