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Lucia Annunziata ad Alfonso Bonafede: “Io sono una giornalista pennivendola o puttana?”

Immagine di copertina
Lucia Annunziata intervista Alfonso Bonafede. Credit: Rai

Il ministro della Giustizia è ospite di "In 1/2 ora in più", su Rai Tre

Lucia Annunziata ospita nel suo appuntamento settimanale di In 1/2 ora in più il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Riprendendo la polemica su Movimento 5 Stelle e stampa, la padrona di casa in prima battuta chiede al ministro se lei sarebbe una “pennivendola o una pennivendola o una puttana”.

Bonafede insiste sulle differenze di trattamento tra M5s e Lega da parte della stampa: “Giornalisti pennivendoli e puttane? Ognuno ha il suo stile, e io ne ho un altro. Sicuramente gli attacchi ci sono stati e Raggi è stata massacrata”.

“I giornalisti fanno pelo e contropelo al Movimento 5 stelle e danno carezze agli altri, sicuramente c’è un trattamento diverso della stampa tra M5S e Lega. Se mi chiede se definire i giornalisti ‘puttane’ mi scandalizza, no non mi scandalizza”, continua il ministro della Giustizia.

“In democrazia è giusto che i giornalisti raccontino i fatti e mettano in difficoltà la politica, ma c’è un trattamento differenziato tra Lega e M5S”, continua Alfonso Bonafede su Rai3. “Ogni volta che c’è il Consiglio dei Ministri, se vado a parlare con la stampa la domanda che mi fanno sempre non è mai cosa abbiamo fatto per i cittadini, ma chi ha vinto o perso tra noi e Salvini e la narrazione è sempre che ha vinto Salvini. A me non frega nulla di vincere o perdere, ma il problema è che c’è una stampa che non vuol far sapere ai cittadini che le cose le facciamo”, spiega il ministro della Gisutizia.

Il Guardasigilli continua ad attaccare i giornalisti e afferma: “La stampa sta cercando di difendere un sistema e si schiera quotidianamente contro il Movimento 5 Stelle”. Per questo, spiega ancora Bonafede, “le fake news che troviamo sono costruite contro di noi. E quando individuiamo una menzogna, la denunciamo. La sindaca di Roma è stata massacrata per due anni”.

“Matteo Renzi fu idolatrato, almeno nei primi due anni di governo. E quando girava tra le macerie, poi la stampa capì che era impossibile difendere l’indifendibile”, spiega ancora il ministro. “Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha un processo in corso per lo stesso reato per cui è stata giudicata Virginia Raggi, ma la stampa non ne dà notizia e la gente non lo sa”, continua Bonafede.

 

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