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Quali reati rischiano di continuare a cadere in prescrizione se non passa la riforma

Immagine di copertina
Il Ministero della Giustizia

PRESCRIZIONE REATI, LE NOVITÀ – “Truffe, stupri, spaccio. La prescrizione ‘salva’ i reati odiati da Salvini”. A scrivere così in prima pagina è il Fatto Quotidiano che approfondisce l’emendamento per riformare la prescrizione fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle all’interno del ddl Anticorruzione e motivo di scontro con gli alleati di governo della Lega.

“Dallo stupro alle risse per strada, dallo spaccio alle truffe agli anziani, e poi stalking, omicidi colposi, abusivismo. Escluso il reato di violenza sessuale con prescrizione fino a 15 anni, gli altri non superano i sette anni e mezzo, un periodo di tempo che con la lentezza dei processi italiani rischia di mettere la parola fine a decine di procedimenti. Soprattutto quelli cavalcati in questi anni dal Carroccio” si legge nel pezzo di Davide Milosa.

Prescrizione reati, cosa non cambierebbe

Sul reato di stupro il Fatto scrive:

“Sono diversi ed eclatanti i casi di stupro finiti con una drammatica prescrizione. Ultimo in ordine di tempo, quello di Venezia. È il 21 ottobre 2017 quando un uomo che per oltre vent’anni, secondo il giudizio di primo grado, ha abusato della figlia, esce dal tribunale senza un giorno di galera alle spalle e una prescrizione sonante. I fatti risalgono al 1995, quando la figlia ha appena 8 anni. Violenze ripetute. L’uomo separato tiene la figlia durante i fine settimana. La stupra e la fa stuprare dagli “amici del bar”. Dieci anni la condanna di primo grado. Che non sarà mai confermata in appello perché una sentenza della Cassazione su un reato simile avvenuto in provincia di Napoli ha accorciato i tempi della prescrizione eliminando le cosiddette ‘aggravanti a effetto speciale'”

Circa le truffe agli anziani parliamo di:

“un reato che in molti, nelle forze dell’ordine, paragonano a una violenza sessuale. A pesare in questo caso è anche la denuncia della vittima, a volte ritardata, spesso assente a causa delle vergogna di ammettere di essere stata truffata”.

Inoltre:

“c’è poi l’omicidio colposo, reato antipatico quando è declinato alle morti dei lavoratori in ambienti inquinanti. A questo si aggiunge spesso quello di disastro colposo. Esattamente le accuse rivolte agli indagati per la strage dell’hotel Rigopiano in Abruzzo (29 morti) durante il terremoto del gennaio 2017 e che ora, a indagine ancora aperta, rischia la prescrizione”

La riforma della prescrizione

Il Movimento 5 Stelle ha presentato, sabato 3 novembre 2018, un emendamento alla legge “spazza corrotti” contro la corruzione. La proposta del Movimento, annunciata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, prevede la sospensione dei termini della prescrizione al raggiungimento della sentenza di primo grado.

All’annuncio del ministro ha reagito la ministra della Pubblica amministrazione, e avvocata penalista, Giulia Bongiorno, che ha criticato la proposta di modifica.

“Bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio significa mettere una bomba atomica nel processo penale e io questa cosa non posso accettarla e non posso non segnalarla”, aveva detto la ministra leghista ospite nel programma L’Intervista di Maria Latella su SkyTg24.  Il contratto di governo deve trovare un accordo, ma si deve fare una riforma della prescrizione e solo della prescrizione. Con Bonafede mi trovo benissimo, è una persona ragionevole, ma dobbiamo stare attenti a non bloccare la giustizia per sempre”.

Cos’è la prescrizione

La prescrizione è regolata dall’Articolo 157 del Codice penale modificato dalla legge 5 dicembre 2005 n. 251.

La norma prevede prevede che la prescrizione estingua il reato “decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione, ancorché puniti con la sola pena pecuniaria”.

La norma comporta che, trascorso un certo periodo di tempo fissato dalla legge, un reato non possa più essere perseguito

I reati per cui è prevista la pena dell’ergastolo non sono prescrittibili.

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