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Un immigrato spiega perché il decreto Salvini gli rovinerà la vita e lo renderà un clandestino senza diritti

Immagine di copertina
Credit: AFP PHOTO / Andreas SOLARO

Lo sfogo di un migrante al responsabile inserimento lavorativo di un centro SPRAR in provincia di Avellino, dopo aver preso visione della bozza del decreto immigrazione, approvato a palazzo Chigi

“Che cosa vuole questo governo da me? Sono dei pazzi stupidi. È vero che vogliono togliere l’umanitaria? Io ora cosa rinnovo? il nulla. Il mio contratto di lavoro scade, come trovo quello nuovo se non ho il permesso di soggiorno?”. decreto immigrazione 

S&D

Sono le parole di un migrante di 23 anni, il cui nome riporteremo puntato per proteggerne la privacy, che si rivolge a Salvatore Casale, responsabile orientamento e inserimento lavorativo di un centro SPRAR in provincia di Avellino.

J.N. ha letto la bozza del decreto sicurezza che lunedì 24 settembre il ministro dell’Interno Salvini  ha presentato a Palazzo Chigi ed è da quella lettura che nasce il suo sfogo, la paura di aver compiuto degli sforzi vani per riuscire a integrarsi nel paese che fino a oggi lo ha accolto.

J.N. si riferisce in particolare al primo articolo del decreto sicurezza, dove si parla della protezione umanitaria. decreto immigrazione 

“Sono andato a scuola, ho imparato l’italiano. Mi hai fatto iscrivere al CPIA per prendere la terza media. Che cavolo mi hai fatto andare a fare a scuola? Non sono andato a lavorare in nero ho sempre fatto quello che dicevi tu. Sempre! Questo é il risultato? Cambiare le carte così al volo senza ragione”.

“Non basta spararci per strada”, prosegue J.N. “chiamarci come i giorni della settimana perché il caporale non ricorda il nostra nome. Essere sempre ultimi e diversi, affrontare gli sguardi scostanti della gente e sentirsi dire: ‘negro di merda tornate a casa’. Non è bastato questo per voi italiani? No!”

“Volete vederci sporchi a fare l’elemosina o malati a dormire per terra a Piazza Garibaldi. Ci volete morti tutti. E tu Salvatore mi hai detto solo cazzate”. 

Il decreto nel suo primo articolo prevede l’abolizione della concessione del permesso di soggiorno per motivi umanitari previsto dal Testo unico sull’immigrazione(legge 286/98).

Secondo la legge attualmente in vigore questo tipo di permesso può essere concesso ai cittadini stranieri che presentano seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello stato italiano.

In alternativa, hanno diritto al permesso di soggiorno per motivi umanitari coloro che fuggono da conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità e che provengono da paesi al di fuori dell’Unione europea.

Anche i cittadini stranieri che non possono essere espulsi perché potrebbero essere oggetto di persecuzione o che sono vittime di sfruttamento lavorativo o di tratta hanno diritto a questa particolare tutela. Il loro permesso dura dai 6 mesi ai 2 anni a seconda del caso e può essere rinnovato.

Il testo, come anticipato, verrà discusso lunedì a Palazzo Chigi, ma, secondo il quotidiano La Stampa, sarebbero tre o quattro i punti su cui il presidente della Repubblica non sarebbe d’accordo e sui quali ha già chiesto al Viminale un dietrofront.

Tra questi il diritto della richiesta d’asilo garantita dall’articolo 10 terzo comma della Costituzione, i reati a causa dei quali lo si perde e i criteri con i quali si può negare o revocare la cittadinanza.

Nel caso in cui il ministro dell’Interno rifiutasse di fare un passo indietro, Mattarella potrebbe non firmare il decreto.

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