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Home » Esteri

India, la marcia delle suore contro un vescovo accusato di stupro

Immagine di copertina
Credit: Getty Images

Il vescovo è accusato di aver abusato sessualmente una suora per due anni, ma secondo le associazioni che difendono i diritti delle donne polizia e Chiesa stanno cercando di coprire il caso per evitare uno scandalo

Nello Stato indiano del Kerala, le suore cattoliche hanno deciso di scendere in piazza  per manifestare contro un vescovo accusato di violenze sessuali.

S&D

Le proteste sono iniziate sabato 8 settembre e sono andate avanti per due giorni. Ad alimentare la rabbia delle suore sono state le dichiarazioni rilasciate da un politico della città di Thiruvananthapuram, che ha messo in dubbio la veridicità del racconto della suora violentata.

Il politico ha definito la donna, di 46 anni, una prostituta e ha chiesto perché la donna si sia decisa a sporgere denuncia dopo tanto tempo: “Perché non si è lamentata la prima volta?”.

La Commissione nazionale per le donne, un organo di Stato che promuove i diritti delle donne, ha definito le sue osservazioni vergognose e ha richiesto un’indagine della polizia.

La suora ha sporto denuncia contro il vescovo Franco Mullackal il 27 giugno 2018, accusandolo di aver abusato sessualmente di lei per due anni a partire da maggio 2014.

La donna ha denunciato il vescovo dopo che lo stesso Mullackal si è recato dalla polizia sostenendo che la presunta vittima e altre cinque suore lo stavano ricattando.

Mullackal nega le accuse di stupro a suo carico e sostiene che la vittima stia cercando di vendicarsi.

Le ultime accuse di violenze sessuali ai danni di una suora hanno aperto nuove fratture all’interno della chiesa cattolica dello Stato del Kerala, che fa capo a circa 1 milione di fedeli.

Nello Stato indiano c’è una delle più grandi popolazioni cristiane di tutta l’India.

In passato anche altre suore avevano presentato accuse di sfruttamento sessuale da parte di sacerdoti nella chiesa dello Stato del Kerale, ma l’ultimo caso è stato così eclatante e ha ricevuto una tale attenzione, anche mediatica, da aver portato all’avvio delle indagini.

“La chiesa non ci ha dato giustizia”, ​​ha detto una delle suore, suor Anupama MJ, al Times of India. “Né la polizia né il governo. Combatteremo. È la chiesa che ci ha costrette a scendere in strada”.

George Joseph, presidente del Joint Christian Council, uno dei gruppi che hanno organizzato le proteste, ha accusato politici e leader della chiesa di aver interferito nel caso.

“È il 76esimo giorno da quando è stata presentata la denuncia e la polizia non ha ancora fatto passi avanti nelle indagini”, ha affermato Joseph.

“La polizia sta interrogando la firmataria, non l’imputato, e crediamo che le suore siano state messe sotto pressione da parte dei partiti politici e della chiesa”.

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