Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:14
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Catania, l’ex ministro egiziano del governo Morsi è stato rilasciato

Immagine di copertina

Mohamed Mahsoob, ex membro del governo di Mohamed Morsi, era stato fermato all'aeroporto di Catania su richiesta delle autorità del Cairo

Nella tarda serata di mercoledì primo agosto 2018, la polizia italiana, su richiesta dell’autorità egiziane, aveva fermato all’aeroporto di Catania l’ex ministro degli Affari parlamentari nel governo Morsi, Mohamed Mahsoob.

S&D

La richiesta del Cairo è l’estradizione.

A dare la notizia era stato lo stesso ex ministro che in due diversi messaggi pubblicati su Twitter aveva spiegato cosa gli stesse succedendo.

Poco dopo le ore 15 di giovedì 2 agosto fonti vicine a TPI hanno riferito che l’uomo è stato rilasciato.

Nel post pubblicato su Twitter, l’ex ministro aveva precisato che le autorità italiane si erano rifiutate di rivelare le accuse contro di lui.

La vicenda

“La polizia italiana mi trattiene da tre ore vicino alla città di Catania sotto richiesta delle autorità egiziane di consegnarmi a loro, senza rivelare le accuse contro di me”, ha scritto.

Al quotidiano arabo Aljazeera, Mahsoob ha spiegato che “la polizia italiana lo ha accompagnato in un albergo e che l’indagine sarebbe stata avviata nei suoi confronti nella mattinata di oggi”.

Mohamed Mahsoob faceva parte del governo dei Fratelli musulmani, in un video pubblicato su Facebook ha spiegato di essere falsamente accusato dalle autorità egiziane di “distruzione di beni pubblici, truffa, stupro”.

Se l’uomo fosse stato estradato in Egitto avrebbe rischiato la pena capitale.

Tuttavia, il mandato di estradizione è stato ritenuto non applicabile dato che l’ex ministro ha ottenuto la cittadinanza italiana, in quanto sposato con una donna italiana, e non è stato ritenuto sussistere il pericolo di fuga.

Secondo alcune fonti, l’ex ministro è stato fermato a causa di una presunta frode nei confronti di un’azienda.

Solo pochi giorni fa, sabato 28 luglio, 75 islamisti, tra cui molti leader dei Fratelli Musulmani, erano stati condannati a morte da tribunale del Cairo. È il più alto numero di condanne a morte in un solo processo.

La situazione in Egitto

Secondo quanto riporta il New York Times, il numero delle condanne alla pena di morte emesse dai tribunali egiziani è aumentato in modo significativo nel 2017. Si parla di almeno 186 casi.

La nuova Costituzione egiziana dl 2014 non fa nessun riferimento alla pena di morte. L’art 93 della Costituzione ribadisce l’impegno del Paese a rispettare tutti i Trattati e le Convenzioni internazionali concernenti i diritti umani che sono stati ratificati.

La pena di morte è applicabile in Egitto a oltre 40 reati.

La legislazione egiziana prevede infatti la pena capitale per diversi reati definiti dal codice Penale, dal codice di Giustizia Militare, dalla legge sulle Armi e sulle Munizioni e dalla Legge contro il Traffico di Droga. L’Egitto ha esteso l’applicazione della pena capitale da quando l’ex Presidente Hosni Mubarak ha preso il potere nel 1981 e successivamente alla sua cacciata, nel 2011 e a quella di Morsi nel 2013.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini
Esteri / Influenza aviaria, la preoccupazione dell’Oms per la trasmissione tra umani
Esteri / Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”. Bombardata in Iraq una base filo-iraniana
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi