Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Quali sono i numeri di un governo M5S-Lega in parlamento

Immagine di copertina
Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

I numeri di un'eventuale maggioranza formata dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega al Senato non metterebbero al sicuro la stabilità del nuovo esecutivo

Secondo un calcolo riportato dall’Agi, i numeri di un’eventuale maggioranza formata dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega al Senato non metterebbero al sicuro la stabilità del governo che si verrebbe a creare.

In particolare, il governo che stanno cercando di mettere in piedi Luigi Di Maio e Matteo Salvini avrebbe, a palazzo Madama, 2 voti in meno rispetto all’esecutivo che aveva guidato il loro acerrimo nemico politico, Matteo Renzi.

La somma dei senatori pentastellati e di quelli leghisti al Senato, infatti, porterebbe 167 voti a favore, mentre l’esecutivo guidato dall’allora segretario del Pd incassò nello stesso ramo del parlamento la prima fiducia con 169 voti favorevoli, stessa cifra poi ottenuta dal successivo governo Gentiloni.

Quello che è ormai definito da più parti “l’esecutivo giallo-verde” avrebbe una maggioranza schiacciante alla Camera, con 346 voti, di cui 222 dai deputati del M5s e 124 dalla Lega.

Ben 30 voti oltre la soglia di maggioranza assoluta, che è di 316.

Al Senato, come detto, la situazione è un po’ più complessa.

Il nuovo esecutivo che stanno cercando di creare Di Maio e Salvini supererebbe infatti la maggioranza assoluta, che è di 161 voti, con uno scarto di appena 7 voti.

Nel caso in cui i gruppi parlamentari non si dovessero presentare compatti al momento del voto di fiducia, quindi, potrebbero esserci dei problemi a trovare i numeri.

Al Senato, i leghisti sono 58, mentre i senatori pentastellati sono 109, pur mancando ancora un seggio da assegnare in Sicilia, per un totale di 167 voti.

Le altre forze politiche, che a meno di accordi dell’ultimo minuto dovrebbero stare tutte all’opposizione, possono invece contare su 151 voti.

Di questi, 61 sono di Forza Italia, 52 del Partito democratico, 8 delle Autonomie, 12 del gruppo Misto e 18 di Fratelli d’Italia.

Sarebbero proprio i senatori del partito di Giorgia Meloni quelli che, in caso di un accordo, potrebbero garantire i voti che darebbero maggiore ossigeno all’eventuale nuovo esecutivo.

Con l’aggiunta dei 18 senatori di FdI, infatti, la maggioranza arriverebbe a contare su 185 voti.

Le maggioranze al Senato degli ultimi governi in Italia

Il governo Renzi, come abbiamo visto, incassò nel febbraio del 2014 169 sì alla prima fiducia al Senato, a fronte di 139 no.

Stessi numeri per l’esecutivo di Paolo Gentiloni, nel dicembre del 2016.

Enrico Letta, sempre a palazzo Madama, poteva contare invece su un’ampia maggioranza bipartisan, che nel settembre del 2013 votò la fiducia con 235 sì.

Il record negativo di voti a favore al Senato spetta al primo governo Berlusconi, che nel maggio del 1994 ottenne 159 sì e 153 voti contrari.

Nel 1996, il primo governo Prodi incassò 173 sì contro 139 no, mentre il secondo Berlusconi nel 2001 si aggiudicò la fiducia a palazzo Madama con 175 sì contro 133 no.

Tra gli esecutivi del post Tangentopoli, quello che ha incassato il maggior numero di consensi al Senato è stato il governo tecnico guidato da Mario Monti.

Grazie alle larghe intese, il governo dei “tecnici” nel 2011 prese 281 voti a favore.

Ti potrebbe interessare
Politica / Porta a Porta, solo uomini da Bruno Vespa per parlare d’aborto. La presidente Rai Soldi richiama il conduttore
Politica / D’Antuono (Volt) a TPI: “Elezioni europee? Serve una riforma elettorale. Ecco cosa vogliamo fare”
Politica / Ilaria Salis candidata alle Europee: “Se eletta va subito liberata”
Ti potrebbe interessare
Politica / Porta a Porta, solo uomini da Bruno Vespa per parlare d’aborto. La presidente Rai Soldi richiama il conduttore
Politica / D’Antuono (Volt) a TPI: “Elezioni europee? Serve una riforma elettorale. Ecco cosa vogliamo fare”
Politica / Ilaria Salis candidata alle Europee: “Se eletta va subito liberata”
Politica / Europee, Ilaria Salis vicina alla candidatura con Avs
Politica / Mattarella: “Il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi è drammaticamente presente”
Politica / Draghi: “Proporrò un cambiamento radicale per l’Unione europea”
Politica / Luciano Canfora rinviato a giudizio per diffamazione verso Meloni
Politica / Giustizia sociale e ambientale: dialogo tra il cardinale Zuppi e Fabrizio Barca
Politica / "Nelle carceri italiane ho visto l'inferno"
Politica / Attacco dell’Iran a Israele, colloquio tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein: l’Italia si unisce nel condannare Teheran