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Texas, morto il sospetto serial bomber di Austin

Immagine di copertina
La polizia di Austin ha raccomandato ai cittadini la massima attenzione a qualsiasi oggetto sospetto, Credit: AFP

Nella città di Austin, in Texas, cinque ordigni hanno provocato finora due morti e un ferito grave. La polizia ritiene che dietro gli attentati ci possa essere lo stesso autore

Si chiamava Mark Anthony Conditt e aveva 23 anni il sospetto serial bomber, ritenuto responsabile delle cinque esplosioni avvenute a Austin, in Texas, nell’ultimo mese, che si è fatto esplodere mercoledì 21 marzo 2018 durante un’operazione della polizia statunitense a Round Rock, a circa 20 miglia a nord di Austin.

S&D

Il nome dell’uomo è stato reso noto dai media statunitensi. Conditt abitava a Pflugerville, città a 15 miglia a nord da Austin.

Prima di farsi esplodere il serial bomber ha registrato una video-confessione. Il filmato è stato trovato sul suo cellulare il 22 marzo 2018.

Brian Manley, capo della polizia di Austin, ha detto durante una conferenza stampa che le forze dell’ordine non hanno intenzione di diffondere il video.

Manley ha dichiarato che nel filmato Conditt spiega le differenze nel dettaglio le differenze tra i vari esplosivi utilizzati.

“L’abbiamo considerata una confessione”, ha detto il capo della polizia, sottolineando che Conditt “non ha menzionato nulla che abbia a che vedere con il terrorismo né qualsiasi tipo di espressione d’odio”.

Quel che traspare dal filmato è invece il profilo “di un giovane molto provato, che parla di sfide nella sua vita personale che lo hanno portato a questo punto”.

Secondo la Cnn l’uomo è morto dopo aver fatto detonare un dispositivo a bordo della propria automobile lungo un’autostrada nell’area nord della città.

Sul posto sono immediatamente giunti agenti dell’Fbi, che stanno indagando sulla scena del delitto.

Poco prima della morte del serial bomber sulle televisioni statunitensi erano state diffuse le immagini di una videocamera di sorveglianza, che ritraevano un uomo bianco con capelli biondi trasportare numerosi pacchi.

L’esplosione di cinque bombe nell’ultimo mese ha fatto sospettare alla polizia di Austin, in Texas, che in città ci sia un serial bomber.

Gli episodi del 20 marzo

Nella serata di ieri, martedì 20 marzo 2018, una sesta esplosione si è verificata in un negozio dell’usato, provocando il ferimento di una persona, ma la polizia ha detto che in questo caso si è trattato di un incidente.

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, intorno alle 19.00 ora del Texas in un negozio su Brodie Lane, a Austin, gli impiegati del negozio hanno trovato una scatola che sembrava un “ordigno di tipo militare” o un “simulatore di artiglieria”.

Un impiegato ha quindi chiesto a un altro membro del personale di liberarsi della scatola, ma il collega ha inavvertitamente causato l’esplosione.

La polizia in un tweet ha chiarito che”gli oggetti all’interno del pacchetto non erano una bomba, ma un dispositivo incendiario”.

L’impiegato che ha involontariamente causato l’incidente è rimasto ferito, ma la polizia ha fatto sapere che le sue condizioni sono in miglioramento.

Sempre ieri, martedì 20 marzo 2018, ma in mattinata si era verificata la quinta esplosione, avvenuta non propriamente ad Austin, ma a circa 90 chilometri di distanza, in un deposito FedEx nella cittadina di Schertz.

L’esplosivo era contenuto però in un pacco destinato proprio ad Austin. Una persona è rimasta leggermente ferita.

La portavoce dell’FBI di San Antonio, Michelle Lee, ha affermato che, sulla base di prove preliminari sulla scena, gli investigatori sospettano che il fato possa essere collegato alle precedenti quattro esplosioni avvenute nelle scorse settimane nella città texana.

Già dopo la quarta bomba la polizia aveva confermato il sospetto che gli attentati siano opera dello stesso autore.

Cinque esplosioni in un mese

Finora gli ordigni hanno provocato due morti e un ferito grave.

Nei primi tre episodi l’esplosivo era contenuto all’interno di pacchi postali lasciati davanti a delle abitazioni, mentre la quarta bomba, esplosa domenica 18 marzo 2018, è stata piazzata vicino a una recinzione sul lato della strada nel distretto di Travis Country.

Gli investigatori hanno trovato diverse somiglianze tra i quattro attentati. “Crediamo di avere di doverci confrontare con un bombardiere seriale a questo punto”, ha detto il capo della polizia di Austin, Brian Manley.

Come detto, nei primi tre casi le bombe erano state confezionate all’interno di pacchi postali abbandonati davanti a a delle abitazioni.

Il 2 marzo Anthony House, 39 anni, è morto nell’atto di aprire il pacco. Stessa sorte è toccata il 12 marzo al diciassettenne Draylen Mason. Circa cinque ore dopo di lui, Esperanza Herrera, 75 anni, è rimasta gravemente ferita nelle stesse circostanze.

La polizia aveva iniziato a sospettare possibili connessioni tra le vittime: le prime due erano entrambe afroamericane e le rispettive famiglie si conoscono. Si iniziava a ipotizzare che dietro gli attentati ci fosse un movente razziale.

Gli attacchi si sono verificati nella parte orientale di Austin, in una zona che la superstrada interstatale 35 divide in due, creando un’area prevalentemente abitata da bianchi e un’altra popolata principalmente da neri e ispanici.

Le vittime dell’ultimo attentato, quello dello scorso 18 marzo 2018, però, sono bianche e vivono nel quartiere abitato principalmente da bianchi. L’esplosione è avvenuta a 10 miglia dal precedente attacco e, secondo la polizia, l’uso di un tripwire in una strada pubblica suggerisce che i bersagli fossero casuali.

Da lunedì 19 marzo 2018 il quartiere di Travis Country è in stato isolato, mentre le autorità hanno interrogato decine di persone in una vasta area.

Il capo della polizia di Austin, Brian Manley ha chiesto a chiunque nella zona abbia immagini girate da telecamere di sicurezza di chiamare immediatamente la polizia e ha raccomandato ai residenti di non toccare o avvicinarsi a qualcosa che possa sembrare sospetto.

“Ora abbiamo bisogno che la comunità abbia un livello extra di vigilanza e presti attenzione a qualsiasi dispositivo sospetto, che si tratti di un pacco o di una borsa, uno zaino: qualsiasi cosa che sembra fuori posto”, ha detto Manley.

I dipartimenti di polizia di Houston e San Antonio hanno inviato ad Austin tecnici artificieri e squadre di cani per aiutare nelle indagini.

Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha annunciato più di 265mila dollari in finanziamenti di emergenza per la polizia per l’acquisto di sette sistemi a raggi X portatili per l’individuazione di bombe e l’investigazione di pacchetti sospetti.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato informato sugli attentati di Austin. Un portavoce della Casa Bianca ha detto ieri, lunedì 19 marzo 2018, che Trump si impegna a sostenere le forze dell’ordine locali.

Tre membri del Congresso, appartenenti al gruppo Black Caucus, hanno convocato i funzionari federali per classificare gli attentati come attacchi terroristici e verificare se sono “motivati da ​​ideologie o razzismo”.

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