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Olimpiadi 2026 Torino: ultime notizie e aggiornamenti

Immagine di copertina

Si sta parlando molto della candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali 2026. Abbiamo fatto un po' di chiarezza: come stanno le cose, quali sono le prossime tappe, chi è a favore, chi contrario e il ruolo di Beppe Grillo

Sta circolando molto in queste ore la possibilità che la città di Torino si candidi per le Olimpiadi del 2026.

S&D

Abbiamo perciò fatto chiarezza sullo stato attuale delle cose: come stanno le cose, quali sono le prossime tappe, chi è a favore, chi contrario e il ruolo di Beppe Grillo per il bis dell’Olimpiade sotto la Mole.

Intanto, lunedì 12 marzo, il consiglio Comunale è stato temporaneamente sospeso dopo che 4 dei 24 consiglieri del M5S non si sono presentati in aula, poiché contrari all’apertura da parte di Grillo di ospitare a Torino i Giochi invernali nel 2026.

Come stanno le cose

Venerdì 9 marzo 2018 la Camera di Commercio di Torino ha presentato uno studio sulla possibilità di ospitare i Giochi invernali del 2026. Nel dossier si stima che sia possibile raggiungere un risparmio di circa un miliardo di euro rispetto ai Giochi del 2006.

La presentazione ufficiale della candidatura per la città di Torino alle Olimpiadi 2026 spetta formalmente alla sindaca Chiara Appendino, la quale – sino ad oggi – è sempre stata molto cauta sul tema.

Ma dopo una riunione avvenuta proprio ieri, venerdì 9 marzo, con altri attivisti del M5s in cui è intervenuto telefonicamente anche Beppe Grillo (vedi sotto), la sindaca ha deciso che invierà una lettera al Comitato olimpico internazionale (Cio) con cui tenterà di aprire un “dibattito e proporre un modello sostenibile” volto alla presentazione della candidatura per un’Olimpiade “che non crei debito pubblico per gli enti locali”. “Il motto di Torino 2026 dev’essere sostenibilità economia e ambientale”, ha aggiunto Appendino.

L’idea di fondo dell’Appendino e del suo entourage è questa: stroncare in principio una possibile candidatura per Torino 2026 sarebbe immaturo e poco sensato da parte di un Movimento, come quello dei 5 Stelle, che vuole mostrare maturità e responsabilità, soprattutto a fronte del risultato ottenuto con le elezioni politiche del 4 marzo. Anna Ditta del nostro giornale ne ha anche parlato qui, in un pezzo che spiega la metamorfosi del M5S, da partito del Vaffa-day a serio e istituzionale.

Il ruolo di Belle Grillo

“Le Olimpiadi sono una grande occasione per Torino e per il Movimento. Dimostreremo di saperle fare a zero debiti e in modo sostenibile. Non possiamo perdere l’opportunità di dimostrare che il Movimento sa raccogliere le sfide e provare a gestire cose complicate”, ha detto Beppe Grillo il 9 marzo in collegamento telefonico nel corso della riunione tra gli attivisti del M5s di Torino e la sindaca Appendino.

L’endorsement di Beppe Grillo per Torino 2026 è sorprendente visto e considerato che il garante del Movimento 5 Stelle era stato uno fra i più fervidi oppositori della candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024; posizione poi mantenuta anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi. (Grillo, tra le altre cose, era stato anche molto critico dopo i Giochi di Torino 2006).

Le Olimpiadi sono da sempre terreno di battaglie: c’è chi si dichiara favorevole perché sono un catalizzatore di turismo, impresa e lavoro; e chi invece è fortemente contrario, a causa dei costi elevatissimi (e soprattutto sempre al rialzo in corso d’opera) e del “vuoto” che lasciano una volte terminate, sia per quanto riguarda le strutture – spesso abbandonate – che per i buchi nei conti economici delle città che le hanno ospitate.

Rispetto ai Giochi di Torino 2026, Grillo ha detto: “Dobbiamo provare a ideare un’Olimpiade diversa, un’Olimpiade sostenibile. Non possiamo perdere l’opportunità di dimostrare che il Movimento sa raccogliere le sfide e provare a gestire cose complicate”.

Chi è favorevole

Quasi tutti gli attivisti del M5s (circa due terzi dei presenti) riunitisi venerdì hanno mostrato di essere favorevoli alla possibilità di inviare la candidatura di Torino 2026. Ma anche diverse forze politiche hanno dato la benedizione per la seconda Olimpiade sotto la Mole.

Tra queste Forza Italia e Partito Democratico. C’è da dire che il Pd, in occasione della sfida alle elezioni amministrative del 2016, aveva con Roberto Giachetti già espresso in maniera netta la volontà di portare avanti la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024; candidatura poi venuta meno con la vittoria di Virginia Raggi.

Marco Chessa, consigliere M5s a Torino, ha detto che “proporre dei Giochi Olimpici caratterizzati dal riutilizzo delle strutture sportive, residenziali e di trasporto già esistenti senza costruirne delle nuove, tutelando il paesaggio e l’ambiente, con un chiaro vincolo sulla gestione edilizia post olimpica dei villaggi, monitorando attraverso un garante la gestione degli appalti e, soprattutto, senza rappresentare una nuova forma di debito per gli Enti territoriali, può essere un percorso coraggioso, innovativo e credibile”.

Chi è contrario

Due consiglieri comunali di Torino, i pentastellati Maura Paoli e Damiano Carretto, hanno invece detto di essere fortemente contrati all’Olimpiade. Carretto aveva persino proposto che i Giochi invernali fossero finanziati da privati, ipotesi venuta subito meno.

E adesso che succede: le tappe verso la possibile candidatura di Torino 2026

C’è una data importante da tenere a mente: il 31 marzo 2018, infatti, è il limite entro il quale sarà possibile inviare la candidatura per le Olimpiadi invernali 2026. Da quel momento inizieranno le trattative del Comitato olimpico internazionale, che andranno avanti almeno fino a luglio, data in cui verranno rese note le condizioni contrattuali per l’Olimpiade. Una volta chiarito questo aspetto, la sindaca Appendino dovrà ufficializzare o meno la candidatura bis di Torino per il 2026.

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