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Home » Ambiente

Lo spettacolare albero della Nuova Zelanda che rischia di sparire per i troppi selfie dei turisti

Immagine di copertina
L'albero sorto nel lago Wanaka, in Nuova Zelanda. Credit: Instagram account winstontan_photography

L'albero che sorge nelle acque del lago Wanaka è sicuramente un soggetto suggestivo da fotografare, ma l'invasione turistica lo sta distruggendo

Ci sono luoghi nel mondo che, nell’esatto momento in cui vengono conosciuti a livello globale, perdono il loro fascino a causa delle orde di turisti che si recano sul posto per scattare una foto, farsi un selfie, inserire il tag sui social media.

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Nel peggiore dei casi, poi, l’afflusso di persone è la causa di veri e propri danni alla natura.

È il caso di un albero nato nel bel mezzo del lago Wanaka, che grazie alla sua straordinaria bellezza è diventato l’albero più fotografato della Nuova Zelanda.

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Il paesaggio mozzafiato è incastonato tra le montagne del Parco Nazionale di Mount Aspiring, patrimonio mondiale dell’Umanità, e durante le varie ore della giornata assume i colori e le sfumature del cielo riflesse sull’acqua del lago.

L’albero sorto nel lago Wanaka, in Nuova Zelanda. Credit: Instagram account drshreds

Dalla riva l’albero è ben visibile, e questo basterebbe per poter immortalare il ricordo della sua bellezza.

Ma gli avventori, non contenti, entrano nell’acqua e percorrono quella decina di metri che separano dalla riva l’isolotto di sabbia sul quale è radicato l’albero, per giungere a sedersi sul suo tronco ricurvo o appendersi ai fragili rami, e scattarsi un selfie.

A rendere ancora più suggestivo tale spettacolo della natura ci si mette anche l’alta marea, che quando si scatena dà all’albero l’apparenza di sorgere proprio dall’acqua.

L’albero sorto nel lago Wanaka, in Nuova Zelanda, quando c’è l’alta marea. Credit: Instagram account quinttravel

La preoccupazione crescente nei confronti della salute di questo albero è dipesa anche dal fatto che poco prima di natale un fotografo intento a scattarsi foto sul suo tronco, ha rotto uno dei rami.

Inoltre, come ha spiegato Tim Errington, ufficiale del Queenstown Lakes District Council, “l’albero Wanaka è un Salix fragilis, un nome che deriva proprio dal fatto che il suo legno è molto fragile e facilmente si rompe”.

Senza considerare che “le sue radici sono spesso totalmente sommerse dall’acqua fredda, che rallenta la sua crescita”, ha spiegato l’ufficiale a Lonely Planet.

Dunque, per prevenire ulteriori danneggiamenti, l’ente per il turismo della Nuova Zelanda ha predisposto dei cartelli e dei segnali, scritti in inglese e mandarino, intorno all’albero.

“Tuttavia, se si dovesse subire un ulteriore danno, il Consiglio distrettuale del Queenstown Lakes potrebbe dover esaminare soluzioni più sostanziali al problema delle persone che si arrampicano e danneggiano questo albero davvero unico”, ha dichiarato Errington.

Non è la prima volta che il turismo sfrenato ha rovinato luoghi storici per la mera voglia di scattare una foto che prendesse molti like, tanto che in posti come l’Uluru Rock in Australia è diventata vietata l’arrampicata, e al lago Tahoe negli Stati Uniti o alla Mecca in Arabia Saudita sono stati proibiti i selfie.

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