Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il candidato di Trump in Alabama accusato di molestie ha perso le elezioni

Immagine di copertina
Credit: Afp

Risultato storico per Doug Jones, che dopo più di 20 anni è diventato il primo democratico eletto in Senato nella roccaforte repubblicana. Roy Moore non ha ancora riconosciuto la sconfitta

In Alabama le elezioni suppletive per assegnare il seggio al Senato lasciato libero da Jeff Sessions, nominato procuratore generale all’inizio del 2017, sono state vinte da Doug Jones, il primo senatore democratico eletto nella roccaforte repubblicana dopo più di 20 anni.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Una vittoria al fotofinish per Jones, che ha conquistato il 49,9 per cento dei voti contro il 48,4 per cento ottenuto dal suo rivale, il repubblicano ex giudice Roy Moore.

Nel discorso di vittoria davanti ai suoi sostenitori, Jones ha detto che tutta la sua corsa elettorale si è basata su “dignità e rispetto”.

“La legalità è stata al centro della nostra campagna. Ci siamo impegnati affinché tutti gli abitanti dell’Alabama avessero un trattamento equo”, ha detto il nuovo senatore democratico dell’Alabama.

L’ex vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso le sue congratulazioni a Jones tramite un tweet: “Grazie Alabama. Avete scelto un uomo dall’incredibile integrità, coraggio e carattere. Una persona che combatterà per i lavoratori e la middle class. Saprà rendervi orgogliosi in Senato”.

Il margine tra i due è superiore al mezzo punto percentuale necessario per chiedere il riconteggio dei voti. Nonostante questo, però, Moore ha annunciato di non voler ancora riconoscere la sconfitta, al contrario del presidente Donald Trump che si è già congratulato con Doug Jones: “I repubblicani avranno la possibilità di conquistare un altro seggio molto presto”, ha scritto su Twitter.

Le elezioni in Alabama erano decisive per il loro ruolo simbolico di test per verificare la popolarità dell’amministrazione Trump, che a settembre era ferma al 39 per cento secondo un sondaggio realizzato da Abc Washington Post citato da Reuters.

Con la vittoria di Doug Jones la maggioranza dei repubblicani al Senato si riduce a un pericoloso 51 contro 49, che dà all’opposizione dei democratici e a quella interna al Partito repubblicano un significativo potere di veto prima delle elezioni di metà mandato nel 2018.

La campagna elettorale di Roy Moore è stata offuscata dalle accuse di molestie sessuali nei confronti di alcune minorenni tra gli anni Settanta e Ottanta e dalle contestate posizioni molto dure nei confronti di immigrati e omosessuali.

Diverse donne hanno detto di essere state molestate da Moore quando erano adolescenti. All’epoca dei fatti il politico repubblicano, che ha negato qualsiasi tipo di responsabilità, aveva invece 30 anni.

La vittoria di Moore alle primarie dello scorso settembre aveva spaccato lo stesso Partito repubblicano. Molti esponenti importanti, come il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell e il senatore Richard Shelby, hanno preso le distanze dal candidato.

Tra chi ha contestato Moore c’è anche Condoleezza Rice, l’ex segretario di Stato repubblicana nata in Alabama che ha invitato gli elettori a “respingere l’intolleranza, il sessismo e il fanatismo”.

Tra i maggiori sostenitori di Roy Moore, invece, c’era Steve Bannon, l’ex capo stratega della Casa Bianca che ha descritto il voto in Alabama come lo scontro decisivo tra le due anime del Partito repubblicano.

Roy Moore ha posto al centro della sua campagna elettorale i valori cristiani: “Voglio far tornare grande l’America, proprio come il presidente Trump. Voglio l’America grande, ma la voglio anche buona. E non può essere buona fino a quando non torneremo nella grazia di Dio”, ha detto il candidato repubblicano nel corso di uno dei suoi comizi.

GOP Senate Candidate Judge Roy Moore Holds Rally On Eve Of Election
Il candidato repubblicano Roy Moore. Credit: Afp

Ti potrebbe interessare
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi
Esteri / Brasile, porta il cadavere dello zio in banca per fargli firmare un prestito: arrestata
Esteri / Michel: “Iran è una minaccia non solo per Israele, va isolato”. Teheran: “Potremmo rivedere la nostra dottrina nucleare di fronte alle minacce di Israele”
Esteri / La scrittrice Sophie Kinsella: “Ho un cancro al cervello, sto facendo chemioterapia”
Esteri / Serie di attacchi di Hezbollah al Nord di Israele: 18 feriti. Tajani: “G7 al lavoro per sanzioni contro l’Iran”. Netanyahu: “Israele farà tutto il necessario per difendersi”
Esteri / Copenaghen, distrutto dalle fiamme gran parte dell’edificio della Borsa | VIDEO
Esteri / L’Iran minaccia l’uso di un’arma “mai usata prima”. L’Onu: “Sono 10mila le donne uccise a Gaza dall’inizio della guerra, 19 mila gli orfani”
Esteri / Stati Uniti, Trump: “Il mio processo è un attacco all’America”
Esteri / Iran a Onu invoca il diritto all’autodifesa. Macron: “Risposta sproporzionata. Isolare Teheran e aumentare le sanzioni”. Media: "Israele risponderà all’Iran, ma senza scatenare una guerra regionale"
Esteri / Attacco dell'Iran a Israele: ecco cosa è successo sui cieli del Medio Oriente