Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cultura

Perché dei conigli particolarmente violenti compaiono in molti manoscritti medievali?

Immagine di copertina

I manoscritti medievali non rappresentano documenti molto importanti solo per la codicologia e la filologia, ma spesso rappresentano opere d’arte. Gli amanuensi, che con pazienza e dedizione trascrivevano a mano intere opere, spesso decoravano le lettere, i margini e gli spazi vuoti delle pagine.

Tra le numerose immagini decorative di ogni tipo, in questi manoscritti può capitare, talvolta, di imbattersi in conigli dediti a svolgere attività particolarmente violente. Alcuni che piantano lance sul corpo di uomini, altri che li scorticano, altri più grottescamente che combattono con lancia e scudo contro un gatto sul dorso di una lumaca.

Ecco, perché sono presenti immagini come queste?

Intanto, iniziamo raccontando in che modo veniva raffigurato il coniglio nel Medioevo. Questo animale era spesso ritratto come indifeso e pacifico, come avviene ancora oggi. Ma, sempre come oggi, era anche associato alla sessualità. Come molti animali pelosi, complice la sua proverbiale fertilità – dovuta al doversi accoppiare in fretta per evitare di essere preda di altri animali – esso veniva associato anche ai genitali femminili.

Pensiamo che oggi la parola spagnola coño identifica in modo non proprio signorile le parti intime femminili, e secondo alcuni essa deriva proprio dal termine di area franco-provenzale coneil, ovvero coniglio. Più probabile in realtà derivi dal latino cunnus (che significa la stessa cosa di cono) ma sicuramente l’analogia tra le due parole poteva dare origine a parecchi doppi sensi.

Nei manoscritti medievali, inoltre, sono presenti molto spesso immagini grottesche, che raffigurano ibridi tra diversi animali o situazioni in cui l’ordine delle cose viene palesemente sconvolto. Una serie di immagini che sono note con il termine drolerie, e che hanno l’obiettivo di suscitare ilarità nel chi vi si imbatte, in modo simile alle vignette o ai meme di oggi.

Queste immagini di conigli violenti o intenti a combattere assurde battaglie rientrano perfettamente nel genere delle drolerie. Ma in che modo esse avrebbero dovuto suscitare ilarità?

Spesso queste immagini rappresentano una sorta di vendetta del coniglio indifeso sul cacciatore. Questo animale che più di altri rappresenta l’essere pacifico e indifeso, e che richiama anche la sessualità, nel momento in cui si trasformava in un animale violento, che uccideva in maniera brutale e sofisticata uomini e animali da caccia, era un elemento di ilarità durante il medioevo.

Non solo: quando la vittima dei conigli assassini è riconoscibile, queste illustrazioni potevano essere un modo per rendere ancora più chiara la stupidità di un determinato personaggio, magari citato nel manoscritto.

Una specie di summa di questo umorismo tipico delle drolerie medievali si può vedere in un’illustrazione in cui un coniglio sulle spalle di una lumaca dal volto umano se la vede in un torneo medievale con scudi e lance contro un cane in groppa a un coniglio.

Oltre che i conigli, di cui abbiamo parlato, anche le lumache infatti erano spesso protagoniste di queste grottesche facezie medievali. Capita spesso di imbattersi in codici decorati con lumache che combattono tra loro o che vengono usate come cavalli da uomini. Anche qui si tratta di una visione del mondo all’incontrario, in cui la lumaca, animale lento per antonomasia, prende il posto di un animale come il cavallo, noto per la sua destrezza e la sua velocità.

Ti potrebbe interessare
Cultura / Venezia, al via la Biennale d’Arte 2024
Cultura / Le “Teste Elleniche” di George Petrides: un viaggio nella cultura greca a Venezia
Cultura / Banca Ifis: lancia “Ifis art”, il progetto dedicato alla valorizzazione e promozione dell’arte e della cultura
Ti potrebbe interessare
Cultura / Venezia, al via la Biennale d’Arte 2024
Cultura / Le “Teste Elleniche” di George Petrides: un viaggio nella cultura greca a Venezia
Cultura / Banca Ifis: lancia “Ifis art”, il progetto dedicato alla valorizzazione e promozione dell’arte e della cultura
Cultura / Architettura e religioni: la nuova era delle città per il dialogo nella mostra Rituals/Materials a Torino
Cultura / Morto Roberto Cavalli: le cause della morte dello stilista
Cultura / È morto lo stilista Roberto Cavalli
Cultura / A Milano un giovane direttore creativo, Matteo Cibic, si diletta a far dialogare Arte e Design, nei 10 giorni più affollati di eventi e presentazioni
Cultura / Esclusivo TPI – Le guerriere invisibili contro il patriarcato: ecco chi sono e cosa vogliono le attiviste del collettivo “Amar3”
Cultura / Un libro di corsa: Metodi per sopravvivere
Cultura / Premio Strega 2024, ecco 12 libri finalisti: ci sono 7 autrici donne