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Nove stati che sarebbero realmente potuti esistere

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Nel corso dei secoli molti progetti per unire diversi territori avrebbero potuto dar vita a stati che, invece, non sono mai esistiti

Oggi nel mondo esistono oltre 150 stati sovrani. Ognuno ha una propria storia e se alcuni hanno ottenuto l’indipendenza e altri invece no è proprio a causa di una serie di vicende spesso complesse e ancora oggi al centro di dibattiti e battaglie politiche.

Ci sono però diversi paesi che sarebbero potuti realmente esistere e che oggi ci sembrerebbe strano immaginare. Ecco di quali si tratta.

Intermarium

Finita la Prima Guerra Mondiale, con il crollo dell’Impero Austro-Ungarico, il ridimensionamento della Germania e la Rivoluzione d’Ottobre in Russia, vennero a formarsi una serie di nuovi stati nell’Europa orientale. Tra questi tornò a esistere la Polonia, guidata dal 1918 dal maresciallo Josef Pilsudski.

Lo stesso Pilsudski puntò a espandere i confini della nuova Polonia per renderla più grande e riuscire a creare un grande stato che dal Mar Baltico arrivasse al Mar Nero, chiamato in polacco Miedzymorze e noto nel resto del mondo come Intermarium, ovvero paese tra i due mari.

Negli anni si susseguirono diverse proposte per uno stato di questo genere che unisse i nuovi – talvolta ancora deboli – stati formatisi nell’est Europa, proposte alcune volte limitate a una sorta di revival della vecchia unione polacco-lituana e altre a mire espansionistiche che potessero raggiungere il Mediterraneo (uno di questi progetti coinvolgeva persino l’Italia).

Il progetto non ebbe seguito a causa dell’opposizione sia dell’Unione Sovietica, che vedeva l’Europa orientale, area che tradizionalmente era sotto la sua sfera d’influenza, rischiare di rafforzarsi troppo ed emanciparsi, sia dal Regno Unito, che considerava il bolscevismo un fenomeno passeggero e non voleva indebolire troppo il suo tradizionale alleato russo.

Cascadia

Nel 1813 il mercante di pelli John Jacob Astor, partito dalla costa orientale degli Stati Uniti raggiunse quella occidentale, dove fondò la città di Fort Astoria come centro per il commercio di pellame. Al tempo gli Stati Uniti d’America si estendevano solo sulle coste dell’Atlantico, e quando Astor fondò la nuova città l’allora presidente americano Thomas Jefferson gli scrisse, congratulandosi, che sperava che Fort Astoria fosse il seme di un nuovo impero fondato sulla libertà, che si estendesse lungo l’altra sponda del continente.

Questa visione di uno stato indipendente sulla costa del Pacifico fu ripresa anche da altri presidenti degli Stati Uniti e per decenni quel territorio – chiamato talvolta Astoria, talvolta Oregon – venne retto da istituzioni democratiche, finché non iniziò a essere al centro di contese tra Stati Uniti, Messico e Regno Unito.

Nel 1846, con il trattato dell’Oregon, il territorio fu spartito tra le tre potenze, ma per molti anni i coloni di quest’area continuarono a coltivare idee indipendentiste, che con il tempo andarono scemando.

L’area, che comprende il nord della California, gli stati di Oregon e Washington e la provincia canadese della British Columbia, ha però sempre mantenuto numerosi punti comuni dal punto di vista culturale e politico: la zona ha una forte cultura liberale ed ambientalista, e proprio questo fattore, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha dato inizio a un nuovo movimento, senza particolare seguito, che si batte per la nascita di uno stato ambientalista chiamato Cascadia, nome della bioregione che sorge proprio sull’area dove sarebbe potuta nascere questa nazione.

Stato delle SS di Borgogna

Durante la Seconda Guerra Mondiale la Germania, erroneamente convinta della vittoria, iniziò a pensare a come sarebbe dovuto essere il nuovo ordine mondiale in seguito alla fine del conflitto. Progettò così l’ampliamento dei propri confini e la nascita di nuovi stati satellite: tra questi ne immaginò uno completamente gestito dalle SS, il corpo paramilitare della Germania nazista.

Di questo progetto si parlò dopo l’occupazione tedesca della Francia, avvenuta nel 1940, immaginando la possibilità di creare questo stato nella parte orientale del paese. Tuttavia, la sconfitta della Germania nazista fece definitivamente naufragare questo piano.

Ararat City

Nel XIX secolo iniziarono a nascere molte proposte per dare vita a uno stato ebraico. Prima di arrivare nel 1947 alla nascita dello stato di Israele in Medio Oriente, furono negli anni prese in considerazione numerose altre possibilità.

Uno dei più antichi progetti a riguardo risale al 1825 e fu la proposta di far nascere lo stato di Ararat City al confine tra Stati Uniti e Canada, sulla Grand Island nel fiume Niagara. Il nome di Ararat venne ripreso dal Monte Ararat, dove secondo la Bibbia si fermò l’Arca di Noè al termine del diluvio universale.

Per poter realizzare questo stato l’imprenditore statunitense Mordecai Manuel Noah acquistò una parte dell’isola, ma con il passare del tempo il suo progetto naufragò.

Mezzaluna Fertile

Quando si studiano le prime civiltà mesopotamiche si parla sempre della “Mezzaluna fertile”, un territorio favorevole per le coltivazioni e – di conseguenza – per i primi insediamenti umani di diversi millenni fa. Pochi sanno che migliaia di anni dopo gli assiro-babilonesi questa “Mezzaluna fertile” sarebbe potuta essere anche uno stato sovrano del Novecento.

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale gran parte del Medio Oriente era controllato da Francia e Regno Unito: Siria e Libano erano sotto il controllo francese, mentre Palestina, Transgiordania e Iraq erano sotto il controllo britannico.

In quegli anni però si iniziava anche a parlare di un futuro indipendente per questi territori, e per questa ragione l’Iraq propose la nascita di un nuovo regno guidato dalla dinastia Hashemita che unisse proprio i territori di Siria, Libano, Transgiordania e Iraq e prendesse il nome di Mezzaluna Fertile. Tuttavia, il progetto non ebbe seguito.

Circolo d’Oro

Questo nome oggi ci dice molto poco, né ci da indicazioni su dove questo paese si sarebbe dovuto trovare, ma a metà dell’Ottocento un gruppo di persone si fece promotore della nascita di questo stato. Erano gli anni in cui le tensioni negli Stati Uniti tra stati schiavisti e stati abolizionisti iniziarono a farsi sempre più forti, al punto che pochi anni dopo sarebbe scoppiata la Guerra civile americana.

In questo contesto un gruppo chiamato Knights of the Golden Circle, si fece promotore dell’ingresso negli Stati Uniti del Messico, degli stati centroamericani e caraibici e delle coste settentrionali dell’America Latina, con l’obiettivo di aumentare il numero di stati schiavisti e rafforzarne così il peso all’interno del paese. Successivamente, questo movimento si evolse promuovendo la secessione degli stati del Sud e la loro unificazione con Messico, Caraibi e America Centrale, per formare così un nuovo stato: il Circolo d’Oro.

Quando nel 1861 iniziò la Guerra civile, i Knights of the Golden Circle furono arrestati negli stati del Nord e la sconfitta dei sudisti pose fine anche a questo progetto.

Tecnocrazia Nordamericana

La mappa della Tenocrazia Nordamericana avrebbe avuto probabilmente molti punti in comune con il Circolo d’Oro di cui abbiamo appena parlato: questo stato sarebbe infatti stato un’espansione degli Stati Uniti, e avrebbe compreso l’intero Nord America, l’America Centrale e le coste settentrionali dell’America Latina.

Ma oltre ai confini, la singolarità di questo paese sarebbe stata la forma di governo: la tecnocrazia. Il governo sarebbe stato guidato da scienziati e ingegneri che avrebbero sostituito politici e imprenditori.

Questo progetto fu portato avanti dal Technocracy Movement, un movimento nato alla fine degli anni Dieci negli Stati Uniti e che ebbe una grande diffusione soprattutto dopo la Grande Depressione del 1929. Secondo i membri di questo movimento, la società era in rapida evoluzione e politici e imprenditori non erano in grado di gestire questi cambiamenti.

Da metà degli anni Trenta il movimento tecnocratico andò gradualmente in declino, e l’idea di una grande tecnocrazia nordamericana tramontò.

Stato Americano della Sicilia

Al termine della seconda guerra mondiale, in Sicilia nacquero numerosi movimenti separatisti, alcuni dei quali si battevano per l’indipendenza della Sicilia ed altri, invece, per l’annessione della regione agli Stati Uniti come 49esimo stato (all’epoca Hawaii e Alaska non erano ancora stati annessi all’Unione e per questo gli stati erano 48).

Tale idea fu portata avanti dal Partito della Ricostruzione e dal Movimento Unionista Italiano. Quest’ultimo, addirittura, sosteneva l’annessione dell’intero paese agli Stati Uniti d’America. La questione non fu presa sottogamba dalle autorità italiane, che a causa dei forti movimenti separatisti presenti arrivarono a scrivere lo Statuto speciale della Sicilia nel 1946, quando l’Italia ancora neanche si era dotata della nuova Costituzione.

Il Movimento Unionista Italiano arrivò anche a eleggere un membro all’Assemblea Costituente, il suo leader Ugo Damiani. Tuttavia, le idee unioniste non ebbero ulteriore seguito tra i siciliani né tra le autorità statunitensi, e l’ipotesi venne definitivamente abbandonata.

Giudea

Nel 1988 l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) proclamò unilateralmente l’indipendenza da Israele. Un gruppo di coloni israeliani presenti in Cisgiordania iniziò a temere che la scelta dell’Olp avrebbe portato a forti pressioni internazionali verso Israele.

Per questa ragione proposero la nascita di uno stato autonomo dei coloni, la Giudea. La proposta di creare questo stato, qualora Israele avesse lasciato la Cisgiordania, fu lanciata ufficialmente nel 1989 da un gruppo di attivisti, e come bandiera ne fu proposta una simile a quella di Israele, ma con una Menorah al posto di una stella di David.

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