Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:35
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Iraq sta preparando un’offensiva contro il Kurdistan iracheno

Immagine di copertina
Credit: Reuters

L'autorità regionale del Kurdistan iracheno sostiene che Baghdad stia “preparando un forte attacco” contro i curdi nella zona di Kirkuk

Le forze governative irachene e le milizie paramilitari iraniane stanno “preparando un forte attacco” contro i militari curdi nella zona di Kirkuk, secondo quanto riferito dall’autorità regionale del Kurdistan iracheno, dove lo scorso 25 settembre si è tenuto un referendum per l’indipendenza che ha visto il 93 per cento dei votanti esprimersi favorevolmente.

S&D

“Stiamo ricevendo segnali pericolosi che le forze irachene, inclusa la Mobilitazione Popolare e la polizia federale, stanno preparando un forte attacco contro il Kurdistan”, ha scritto l’autorità regionale in un tweet confermato da un ufficiale curdo all’agenzia Reuters.

L’offensiva in corso di preparazione riguarderebbe l’area di Kirkuk e Mosul.

“Ci saranno probabilmente scontri a Kirkuk con le milizie Al-Sha’abi, che ufficialmente sono diventate parte dell’esercito iracheno ma rispondono all’Iran”, aveva detto a TPI in una precedente intervista il dottor Aziz Hassan, specialista in Studi strategici, e che vive a Erbil, nel Kurdistan iracheno. “Questi scontri avverranno probabilmente dopo la battaglia di Hawija contro l’Isis, ma a quel punto ci aspettiamo che gli Stati Uniti non restino in silenzio”, aveva aggiunto.

Il referendum era stato annunciato il 7 giugno scorso da Massoud Barzani, consigliere del presidente della regione autonoma e leader del Partito Democratico del Kurdistan (PDK). Il voto è arrivato poco prima rispetto al rinnovo del parlamento e all’elezione del presidente del Kurdistan iracheno.

Fin dall’inizio, Baghdad – così come gli stati confinanti con l’Iraq – non ha mostrato l’intenzione di riconoscere questa consultazione: il 18 settembre il primo ministro iracheno Haider al-Abadi aveva formalmente chiesto che il referendum venisse sospeso.

Oltre a questo, Turchia, Iran, Stati Uniti, Regno Unito e Nazioni Unite hanno più volte espresso obiezioni sull’opportunità di tenere questo referendum e sulla sua legalità: secondo questi stati e secondo l’Onu, infatti, tenere adesso un simile voto può creare disordini in un paese impegnato direttamente nella lotta all’Isis.

Nonostante queste proteste, il referendum sostenuto da Massoud Barzani ha ottenuto l’approvazione, anche se resta un voto legalmente non vincolante. I curdi infatti sostengono che il voto sia semplicemente un primo passo verso quello che dovrebbe essere un “divorzio amichevole” dall’Iraq.

Non è dello stesso parere il primo ministro di Baghdad, Haider al-Abadi, che durante un discorso televisivo alla nazione ha definito il voto curdo “una decisione unilaterale che va contro la Costituzione e la pace sociale”.

– LEGGI ANCHE: “Noi curdi iracheni siamo sicuri che Europa e Stati Uniti non ci abbandoneranno”

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Israele richiama due battaglioni di riservisti da inviare nella Striscia. Media: "Idf pronte all'offensiva su Rafah". Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini