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Home » News

Il caso del mediatore culturale che ha commentato lo stupro di Rimini

Immagine di copertina

Un ragazzo di 24 anni impiegato presso una cooperativa sociale bolognese ha scritto su Facebook delle frasi sessiste e violente sullo stupro subito da una ragazza polacca il 12 agosto sul litorale romagnolo

La notte del 12 agosto una coppia è stata aggredita mentre si trovava sulla spiaggia di Rimini, a Miramare, all’altezza del Bagno 130.

Un gruppo di almeno quattro persone ha rapinato e picchiato un uomo e violentato ripetutamente la fidanzata. I due ragazzi di origine polacca hanno poi denunciato l’accaduto e al momento la polizia sta conducendo le indagini per risalire ai colpevoli delle violenze.

Ha fatto molto discutere un commento pubblicato da un utente Facebook di nome Abid Jee che in merito alla vicenda ha scritto: “Lo stupro? Peggio solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”.

Per alcune ore si è dubitato sull’autenticità del profilo Facebook e sulla reale esistenza di Abid Jee, autore delle frasi. La conferma è poi arrivata nella serata del 28 agosto.

Il ragazzo esiste davvero, ha 24 anni e lavora come mediatore culturale da dicembre del 2016 presso una cooperativa sociale bolognese che si occupa di gestione dei migranti.

Il giovane dipendente della cooperativa sociale Lai-Momo, che lavora sul fronte dell’accoglienza dei migranti, è stato sospeso dal lavoro.

“La persona in questione, ovviamente agendo personalmente, ha espresso affermazioni che la nostra cooperativa condanna fermamente in quanto di una gravità inaudita e profondamente contrarie ai principi e valori che sono alla base del nostro pensiero e da sempre orientano il nostro modo di lavorare”, hanno scritto sul profilo pubblico della pagina.

Tramite poi un comunicato stampa riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, la cooperativa ha fatto sapere di aver “avviato una procedura disciplinare e contestualmente di aver sospeso il dipendente in via cautelativa da ogni attività lavorativa”.

Il commento sessista e violento è rimasto online pochi minuti e poi è stato rimosso. Su quanto è accaduto è intervenuto anche l’assessore al Welfare del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo, che ha chiesto “severi provvedimenti”.

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