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Quali sono i paesi più pericolosi del mondo per i giovani

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La classifica tiene conto di variabili come violenza, malattie prevenibili, incidenti stradali e autolesionismo. Dei 30 paesi con la mortalità più alta, 28 si trovano in Africa

È la Sierra Leone il paese più pericoloso al mondo per i giovani. Il tasso di mortalità delle persone tra i 15 e i 29 anni è di 671 persone ogni 100mila persone. Il secondo paese in classifica è la Siria con un tasso di mortalità di 579 giovani ogni 100mila. Tra le variabili analizzate dall’Organizzazione mondiale della sanità, che ha rilasciato i dati poi ripresi dal Guardian, vi sono la violenza, le malattie prevenibili, gli incidenti stradali e l’autolesionismo.

Cipro è invece il più sicuro dei 184 paesi analizzati, con un tasso di mortalità di uno ogni 4.762 giovani. La Danimarca, quinta in classifica, ha invece il primato di aver dimezzato il numero dei giovani deceduti tra il 2000 e il 2015. L’Italia ha un tasso di mortalità giovanile di 31 decessi ogni 100mila ed è l’ottavo paese più sicuro, dopo Islanda, Paesi Bassi, Danimarca, Malta, Spagna, Lussemburgo e il già citato Cipro.

In tutto il mondo, il tasso di mortalità per i giovani è diminuito del 21 per cento tra il 2000 e il 2015. Il dato è legato al crollo delle morti per Aids. Eppure, mentre nei paesi sviluppati il tasso di mortalità sta diminuendo velocemente, nei paesi in via di sviluppo la diminuzione è decisamente più lenta.

Un dato che fa riflettere è il fatto che 28 dei 30 paesi con la mortalità più alta si trovano in Africa. Gli unici non africani sono Siria, al secondo posto, e Afghanistan al 27esimo. Se si considera il solo dato sulla violenza, nel 2015 sono morti però più giovani in Brasile che in Siria. Nel 2015 nel paese americano sono morti infatti circa 33mila giovani a causa delle violenze persistenti, rispetto ai 24mila morti in Siria nello stesso anno.

[Il testo continua dopo il grafico]

Gli incidenti stradali sono la causa più comune di morte dei giovani in tutto il mondo. L’Oms stima che 350mila giovani siano morti nel 2015 a causa di incidenti. Mentre i decessi stradali in Ecuador sono aumentati del 110 per cento dal 2000 al 2015, in Spagna si sono ridotti dell’85 per cento.

In Lussemburgo, uno dei paesi più sicuri al mondo, il 46 per cento della mortalità tra i giovani è causato da incidenti stradali, ma il tasso di mortalità è di 10 decessi ogni 100mila persone.

La seconda causa di morte tra i giovani è la violenza. Il tasso di mortalità globale relativo alla violenza personale è diminuito di circa il 14 per cento, da 12 a 10 morti ogni 100mila abitanti. Ma rimane molto elevato in alcuni paesi dell’America latina come Brasile, El Salvador, Colombia, Honduras e Venezuela. In El Salvador, in America Centrale, il tasso ha raggiunto 104 decessi ogni 100mila abitanti nel 2015. Quasi dieci volte superiore alla media globale e quasi 500 volte superiore a quello del Giappone. Fattori che favoriscono gli alti livelli di violenza sono la criminalità organizzata, i livelli di disuguaglianza elevati, l’applicazione inadeguata delle leggi e le droghe.

Un’altra causa di morte è l’autolesionismo. L’Oms stima che nel 2015 abbiano perso la vita 220mila giovani a causa dell’autolesionismo. Paesi come lo Sri Lanka, la Russia, la Nuova Zelanda e l’Argentina hanno tassi di mortalità di oltre 20 decessi ogni 100mila abitanti in questa fascia di età, mentre quasi la metà di tutte le morti tra giovani in Islanda nel 2015 sono dovute all’autolesionismo.

Infine vi è il fattore delle malattie prevenibili. Dal 2000 al 2015, i decessi nei paesi africani relativi alla gravidanza, alla tubercolosi, alle malattie parassitarie , compresa la malaria, e alla diarrea sono diminuite di circa un terzo. Queste morti sono facilmente evitabili con un’adeguata assistenza sanitaria e sanitarie e raramente si verificano nell’Europa occidentale. Tuttavia, sono ancora alcune delle cause più comuni dei decessi tra giovani in molti paesi africani. In Sierra Leone, 74 persone ogni 100 mila muoiono in seguito a una gravidanza mentre circa 1.800 giovani sono morti in Somalia a causa della diarrea, una causa di morte che è stata quasi completamente sradicata in più di 50 paesi. Il numero di decessi correlati all’Aids si è invece dimezzato in dieci anni, ma continua ad essere pesante in paesi come Lesotho, dove uccide 218 giovani ogni 100mila.

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