Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:45
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » News

Non ucciderete Falcone una seconda volta

Immagine di copertina

“Chi ha decapitato la statua di Falcone non riuscirà ad abbattere il senso di giustizia che lui ha inciso nella nostra pelle”. La lettera di un'aspirante magistrata

A pochi giorni dalla decapitazione della statua che a Palermo ritraeva il giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia, e a pochi giorni dalla commemorazione della strage di Via D’Amelio, in cui ha perso la vita il suo amico e collega Paolo Borsellino, TPI riceve e pubblica la lettera di un’aspirante magistrata.

Il concorso in magistratura non è un punto di arrivo, è un punto di partenza per la propria vita. Al termine del percorso non è detto che si riesca nell’obiettivo, quello di indossare l’ambita toga. Anzi è molto improbabile. Ma di sicuro al termine di quel percorso si è una persona diversa, perché è la voglia di crederci e di sentirsi accomunati nell’obiettivo di legalità che ci cambia irreversibilmente.

Si diventa una persona più forte, che ha imparato a credere nei propri sogni, nelle proprie convinzioni e, soprattutto, nelle proprie idee e che sarà in grado di trasmettere quei valori.

Chi prova il concorso in magistratura non lo fa (o non dovrebbe farlo) per il potere che quel ruolo rappresenta o per il desiderio di “essere diverso”. Lo fa (o dovrebbe farlo) per l’amore che nutre verso il diritto e soprattutto per essere “uno tra gli altri”. Uno che, più di tutti, è stato educato ed educherà alla legalità.

Ed è proprio dopo la decapitazione della statua di Falcone che questa lettera deve arrivare a chi ci ha provato, a chi ci sta provando, a chi ci proverà e a chi c’è già riuscito. Perché la loro più grande forza non sta nell’ottenere o aver ottenuto il risultato “idoneo” ma nel guardarsi allo specchio e sognare di vedere, dentro i propri occhi, quelli di Giovanni Falcone, gli occhi di chi ha lottato per ciò in cui credeva e di chi lotta in ciò in cui crede.

Un messaggio, questo, che deve arrivare anche a chi ha decapitato la statua. Perché chi lo ha fatto in modo provocatorio non riuscirà ad abbattere il senso di giustizia che Falcone ha inciso nella nostra pelle. Un senso di giustizia che sarà pur rappresentato da una statua o da una lapide ma che, di sicuro, non si trova sui libri dei corsi di alta formazione.

Una voglia di lottare che si impara, giorno dopo giorno, nella società, a contatto con la gente, superando le avversità di chi non crede che le cose possano cambiare, di non crede che le idee camminino su gambe altrui, di chi abbatte materialmente ciò che, a fatica, è stato da altri costruito. La consapevolezza che abbattere la statua non servirà perché nessuno potrà uccidere Falcone una seconda volta.

Perché, al termine di questo percorso di legalità, chi vincerà davvero sarà chi avrà superato la paura di lottare, chi rimetterà in piedi quella statua e chi saprà che oggi essere magistrati, significa credere, giornalmente, nella possibilità di un cambiamento.

*di Flavia Zarba

– LEGGI ANCHE: Ricordando la strage di Capaci
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Ti potrebbe interessare
News / Un servizio per chi è solo a Natale: dal 24 al 26 dicembre chiama Telefono Amico
Esteri / Bernie Madoff e lo schema Ponzi: muore a 82 anni il più grande truffatore della storia americana
News / L’italiana Alessandra Galloni sarà la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters in 170 anni di storia
Economia / I giovani lanciano gli Stati Generazionali: “Diamo voce a chi voce non ha”
News / In difesa dello “stupratore razzista Montanelli” (di Luca Telese)
News / Dillo con una poesia: oggi è la Giornata Mondiale della Poesia e questi versi vi faranno bene all’anima
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI
News / Notizie di oggi: l'agenda quotidiana di TPI