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Cosa è successo il 24 gennaio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Italia: un elicottero del 118 è precipitato nella provincia de L’Aquila, tra il capoluogo e la località sciistica di Campo Felice, nella tarda mattinata di martedì 24 gennaio 2017. Il velivolo è stato individuato in località Vecchia Miniera semi-distrutto. Le sei persone a bordo sono tutte morte. Intanto i soccorritori hanno recuperato i corpi di altre vittime tra le macerie dell’hotel Rigopiano, travolto da una valanga a seguito delle tre forti scosse di terremoto del 18 gennaio 2017. Il bilancio delle vittime sale così a 17. Otto i corpi trovati dai vigili del fuoco nel corso della giornata di oggi, che si aggiungono a quelli rinvenuti negli scorsi giorni. Il numero dei dispersi scende invece a 12 e non si spengono le speranze per i soccorritori e per i parenti delle vittime di ritrovare altri sopravvissuti dopo che 11 persone sono già state salvate.

– Stati Uniti: nel suo terzo giorno da presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi tra cui quello volto a ripristinare la cosiddetta Mexico City Policy, impedendo così alle organizzazioni internazionali non governative impegnate nel fornire servizi alle donne che decidono di abortire, di ricevere finanziamenti dal governo degli Stati Uniti. “Non è un segreto che il presidente abbia più volte espresso posizioni a sostegno della vita e contrarie all’aborto”, ha sottolineato il neo portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, durante l’incontro quotidiano con la stampa.

– Italia: la sindaca di Roma Virginia Raggi risulta essere indagata dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta riguardo la nomina di Renato Marra a capo del dipartimento del Turismo del comune di Roma. Tale nomina è stata successivamente revocata dallo stesso sindaco. Renato Marra è fratello di Raffaele Marra, ex capo del personale del comune e arrestato il 16 dicembre 2016, accusato di aver ricevuto una maxi tangente dall’imprenditore Sergio Scarpellini. Virginia Raggi ha reso noto con un post su Facebook di aver ricevuto dalla procura l’invito a comparire e di aver già informato Beppe Grillo e i consiglieri comunali.

– Regno Unito: il parlamento britannico dovrà votare per consentire al governo di iniziare il procedimento per la Brexit. Lo ha stabilito una sentenza della Corte suprema britannica martedì 24 gennaio 2017, confermando il verdetto dell’Alta corte di novembre 2016, contro il quale era stato proposto ricorso. La premier britannica Theresa May non potrà quindi dare avvio alla procedura per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza il voto favorevole dei parlamentari. Il via libera è comunque atteso entro il 31 marzo, la data stabilita dal governo per iniziare le negoziazioni con i paesi membri Ue.

– Siria: Iran, Russia e Turchia stabiliranno un meccanismo trilaterale per osservare e assicurare il rispetto di un cessate il fuoco in Siria e prevenirne ogni violazione. Lo hanno reso noto le tre potenze in una dichiarazione congiunta nel secondo giorno dei colloqui di pace ad Astana, in Kazakistan. In conclusione alle trattative, i tre paesi hanno inoltre espresso la volontà di implementare la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza per la pace in Siria, e di includere nel prossimo round di negoziazioni anche i ribelli siriani. Il secondo incontro si terrà a Ginevra il prossimo 8 febbraio.

– Germania: il leader dei Partito social democratico tedesco (Spd) Sigmar Gabriel ha deciso di farsi da parte per far posto all’ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz mettendolo in lizza per le elezioni federali del prossimo 24 settembre. Secondo i sondaggi, in effetti, Schulz ha più chance di Gabriel di uscire vittorioso dallo scontro con la cancelliera Angela Merkel, che si ricandida per ottenere il quarto mandato consecutivo. I social democratici tedeschi fanno parte della coalizione guidata dalla stessa Merkel che governa la Germania dal 2013, ma intendono assumere direttamente le redini del potere.

– Palestina: secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa americana AP lunedì 23 gennaio 2017, uno degli ultimi atti dell’amministrazione Obama è stato erogare 221 milioni di dollari all’Autorità Palestinese. Il Congresso, dominato dai repubblicani, aveva inizialmente approvato i fondi destinati ai palestinesi nell’ambito dei bilanci per il 2015 e 2016, ma poi almeno due deputati li avevano bloccati perché l’Autorità Palestinese aveva richiesto l’adesione ad alcuni organismi internazionali. L’opinione espressa dai parlamentari non è vincolante, benché solitamente venga rispettata dall’esecutivo. Ma non questa volta.

– Australia: dopo che gli Stati Uniti si sono ritirati dall’accordo commerciale trans-pacifico (Tpp) con un ordine esecutivo firmato dal neo presidente Donald Trump il 23 gennaio 2017, Australia e Nuova Zelanda rispondono di volerlo tenere in vita nonostante l’importante defezione. Il ministro del Commercio australiano Steve Ciobo ha dichiarato che Canberra non intende abbandonare l’accordo. “Ho parlato con Canada, Messico, Giappone, Nuova Zelanda, Singapore e Malesia e so che ci sono state conversazioni anche con il Cile e il Perù, perciò c’è un numero di paesi interessati a vedere se possiamo fare un ‘Tpp 12 meno uno’ che funzioni”, ha dichiarato Ciobo all’emittente australiana Abc.

– Israele: il governo israeliano ha annunciato che costruirà 2.500 nuove case negli insediamenti ebraici dei territori palestinesi occupati in Cisgiordania. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Avigdor Lieberman hanno detto che la decisione è stata presa per far fronte alle “necessità abitative”, ma i palestinesi denunciano che la mossa rappresenta un nuovo duro colpo al processo di pace. Un portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato all’agenzia di stampa Ap che l’annuncio delle nuove costruzioni ignora la risoluzione delle Nazioni Unite contro gli insediamenti e ha invitato la comunità internazionale a prendere una posizione netta di condanna.

– Stati Uniti: oggi a Los Angeles sono state annunciate le nomination per i film che si sfideranno nella notte del 26 febbraio al Dolby Theater di Los Angeles, che ospiterà l’89esima edizione della notte degli Academy Awards, meglio noti come Oscar. Questi sono i nomi che l’Academy of Motion Picture and Sciences ha scelto per tutte le categorie che verranno premiate.

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