Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:43
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Condividere la potestà genitoriale col proprio stupratore

Immagine di copertina

In alcuni stati americani la legge non protegge le vittime di stupro rimaste incinte durante la violenza in materia di diritti e custodia parentale

Ci sono diversi tipi di violenza e di abusi che una donna può subire, di natura fisica, di natura emotiva, di natura psicologica. Ma come reagireste se doveste condividere la potestà genitoriale col vostro stupratore?

S&D

Sembra un’assurdità, eppure non lo è, ed è anche una situazione più diffusa di quanto non si creda. Pensiamo anche solo alle donne costrette a sposare l’uomo che le ha violentate e, magari, messe incinta. 

Ma spesso associamo questo tipo di beffe che si aggiungono al danno, di violenze che si sommano a violenze, a paesi in cui non esiste o non viene applicata alcuna norma che protegga le vittime di violenza sessuale.

Invece ci sono realtà legali che, anche nei paesi che si autocelebrano come i più evoluti e avanzati, fanno inorridire.

È il caso, per esempio, della normativa dello stato americano del Nebraska sui diritti e doveri genitoriali che costringono una donna vittima di stupro ad acconsentire alle visite del suo carnefice al bambino concepito durante l’abuso.

Dal punto di vista della vittima queste leggi non solo rinnovano costantemente il trauma della violenza subita, ma innescano anche un terrore più che giustificato che lo stupratore/padre biologico si renda colpevole di ulteriori violenze non solo nei confronti della donna ma anche nei confronti del figlio concepito insieme. E questo dal punto di vista di una madre è anche peggio.

Il Nebraska non è l’unico stato americano dove le vittime di stupro non sono protette adeguatamente dalla legge in materia di diritti genitoriali e custodia parentale: questa grave lacuna riguarda anche il Nord Dakota, il Minnesota, il Wyoming, il New Messico, il Mississippi, l’Alabama, il Maryland.

La National Conference of States Legislatures stima che negli Stati Uniti si verifichino ogni anno tra le 17mila e le 32mila gravidanze collegate a uno stupro. Tra il 32 e il 50 per cento delle donne rimaste incinte a seguito di una violenza sessuale scelgono di tenere il bambino.

Questo significa che il problema di dover condividere la potestà genitoriale col proprio aggressore riguarda, potenzialmente, tra le 5mila e le 16mila donne ogni singolo anno.

A questo si aggiunge il fatto che negli Stati Uniti gli stupri sono denunciati molto raramente: solo il 19 per cento delle vittime sopra i 18 anni lo fa. Il 37 per cento delle denunce dà avvio a un procedimento penale, e di questi solo il 46 per cento porta alla reclusione del colpevole.

La storia di Noemi

La Cnn ha raccontato la storia di una ragazza di Norfolk, in Nebraska, che nel 2011 è stata violentata e, a seguito dello stupro, è rimasta incinta. Una tra le tante storie simili in cui ci si potrebbe imbattere.

Noemi, liceale e cameriera in un fastfood, un giorno accettò l’invito di un collega a casa sua e fu lì che si consumò la violenza.

La ragazza scoprì di essere incinta e decise di tenere la bambina “perché non era colpa sua se era stata concepita nella violenza”.

Aveva denunciato il suo aggressore e lui era stato condannato inizialmente per aggressione sessuale di primo grado ma poi riuscì a farsi ridurre la condanna ad aggressione sessuale di terzo grado.

Se la condanna fosse rimasta la prima, Noemi avrebbe potuto escluderlo dalla potestà genitoriale. Quando la bambina aveva cinque mesi, invece, il suo aggressore chiese che venissero fissate visite regolari alla figlia biologica.

Non solo, l’uomo ha anche ottenuto visite non sottoposte a sorveglianza e il permesso di vedere la bambina per alcune ore ogni due weekend e due martedì al mese. 

Noemi non può fare nulla per impedirglielo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini