Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:43
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Com’è Supersonic, il documentario sugli Oasis al cinema dal 7 al 9 novembre

Immagine di copertina

Il film in uscita racconta l'ascesa della band di Manchester che, volenti o nolenti, rimane probabilmente l'ultimo gruppo ad incarnare in pieno l'attitudine del rock

La musica degli Oasis può essere amata alla follia o odiata con
tutto il cuore, ed è innegabile che al giorno d’oggi i fratelli Gallagher facciano
più notizia per i loro reciproci insulti via Twitter che per le loro più
recenti performance musicali, ma, volenti o nolenti, c’è da accettare un fatto:
nel 2016 ancora non c’è falò da spiaggia che non preveda prima o poi
l’esecuzione di Wonderwall da parte del
chitarrista di turno.

S&D

Il dato, seppur non basato su indagini statistiche ufficiali, è
significativo per capire l’essenza di una band che, per quanto mai inclusa
nell’élite intellettuale del rock, mai considerata capace di testi
memorabili né di cambi di stile coraggiosi, è stata obiettivamente in grado di
fare molto bene due cose nella propria carriera: scrivere canzoni memorabili e
incarnare alla perfezione il rock’n’roll
lifestyle
.

E, a pensarci, si tratta di virtù che sono ormai merce rara, se
non completamente estinta, nel variegato mondo del rock: sì, ci sono le giovani
band indie che col loro look
stropicciato possono emulare l’arroganza disincantata di un Liam Gallagher, ma
dove sono i loro inni da stadio in grado di rimanere sotto la pelle di una
generazione? E poi, certo, ci sono i grandi gruppi riveriti dalla critica, a
partire da quei Radiohead di cui una volta Noel Gallagher ebbe a dire: “Thom
Yorke potrebbe ca**re in una lampadina e soffiarci dentro come in una bottiglia
di birra vuota, e si prenderebbe comunque una recensione da cinque stelle”. Ma
come ritrovare nella cerebrale band di Oxford (!) l’impeto selvaggio e spavaldo
che era stato dei Rolling Stones, dei Led Zeppelin, dei Sex Pistols?

Se l’affermazione non fosse troppo rischiosa, ci si potrebbe azzardare a dire che gli Oasis, almeno nei loro anni di gloria, sono stati
davvero l’ultima grande rock band degna di questo nome: popolari e sregolati,
orecchiabili e inebriati, britannici delle case popolari partiti alla conquista
del mondo.

Se non si fosse totalmente convinti di questa verità, il
documentario Oasis: Supersonic di Mat
Whitecross, in arrivo nei cinema italiani solo per le giornate-evento del 7, 8 e
9 novembre, si prende l’onere di convertire gli scettici, e per due ore
racconta l’ascesa della band dagli scantinati di Manchester all’enorme palco di
Knebworth, dove nell’agosto 1996 il gruppo suonò di fronte a una folla
oceanica.

Nessun accenno ai vent’anni successivi, che comunque hanno visto
la band continuare a dominare le classifiche fino al 2009, anno dello
scioglimento, forse perché agli occhi degli stessi protagonisti (anche
produttori esecutivi), quel concerto fu uno spartiacque, il momento di massima
realizzazione di una indie band prima
di diventare parte dell’apparato discografico e del già sentito.

Dei fratelli Gallagher, incorreggibili alfieri del turpiloquio e di
una spiccata attitudine da hooligan,
il film offre un ritratto fondamentalmente onesto e trasparente, che ne illustra bene
i due lati: da una parte l’abilità nel risultare istintivamente simpatici con
la loro lingua tagliente e l’aria impassibile di chi ha visto tutto nella vita;
dall’altra, l’apparente mancanza di ogni senso di empatia, rispetto e
responsabilità che il loro atteggiamento produce.

Nonostante non si parlino da
anni, i due sono ben consci della reazione chimica che scatta dall’unione dei
loro talenti complementari e probabilmente poco utili presi singolarmente: “Tu ti
occupi della musica, e io mi occupo di starmene quassù più fico che mai”
(Liam); “Non passa un giorno in cui io non desideri di poter indossare un
parka bene come lui” (Noel).

In Oasis: Supersonic, che prende il nome dal pezzo che fu il primo grande successo della band e descrive bene il senso di frenesia della loro ascesa, i due Gallagher sono una presenza costante attraverso filmati d’epoca e voci fuori campo (registrate rigorosamente in
occasioni separate), oltre alle testimonianze di tutti quelli che hanno
incrociato il loro cammino verso la gloria, dalla tanto amata madre agli ex
compagni di band, licenziati uno dopo l’altro senza particolari sentimentalismi.

Quello che forse al documentario manca è una prospettiva esterna
che inquadri il gruppo nel contesto più ampio della cosiddetta cool Britannia, l’isola felice che anche
grazie a loro era diventata la Gran Bretagna a metà anni Novanta, tra brit-pop
in cima alle classifiche e Tony Blair nuova speranza del laburismo. Per fare un
esempio evidente, non vengono mai nominati gli odiati rivali Blur, che con loro
avevano ingaggiato una battaglia all’ultimo singolo, e in generale buona parte
del film somiglia più a un filmino di famiglia che a una panoramica su un’epoca.

In questo senso, a volte la sensazione dello spettatore è simile a
quella di chi, da sobrio, deve assistere alla baldoria di una cricca di
ubriachi, limitandosi a osservare quanto si divertano senza poter partecipare,
e anzi constatando quanto il loro comportamento sia ridicolo. Anche il fatto
che ogni cinque minuti i Gallagher siano lì a ricordarci in prima persona di
come gli Oasis fossero la più grande band del mondo, autocelebrandosi come e
più di quanto abbiano sempre fatto, può risultare dopo due ore
controproducente, finendo per far emergere tutta la loro supponenza.

Ma in fondo, se uno dei loro grandi meriti è stato quello di
vivere il rock’n’roll fino in fondo (“È così che vorrei che si comportassero le
mie rockstar”, dice Noel a un certo punto), e se è vero che il loro intento era
quello di “cacciare dalle classifiche la musica da McDonald’s di Phil Collins e
Sting” riportando la priorità sulla spavalderia, la pericolosità e gli eccessi, allora Oasis: Supersonic non
fa che rispecchiare una band da sempre associata a quest’attitudine: prendere o
lasciare.

Questo il trailer del film distribuito da Lucky Red, che sarà nei
cinema italiani il 7, l’8 e il 9 novembre:

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini