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Home » Esteri

Come Halloween sta prendendo il posto del Día de Muertos in Messico

Immagine di copertina

La festa di Halloween sta prendendo sempre più piede fra le nuove generazioni, sostituendosi alla festività tradizionale più importante per i messicani

In Messico, come tutti gli anni, si celebra il Día de Muertos l’1 e il 2 di novembre, in concomitanza delle feste cattoliche di Ognissanti e del Giorno dei Morti. 

S&D

I messicani considerano questa festa come la più importante di tutto l’anno, tanto che in molti ritengono che questa festività sia il simbolo più tipico della cultura messicana e delle sue tradizioni.

Eppure, negli ultimi anni, si sta verificando un fenomeno che potrebbe minacciare l’integrità culturale di questa celebrazione, in quanto la festa americana di Halloween sta prendendo sempre più piede fra le nuove generazioni, sostituendosi in molti aspetti al Día de Muertos. 

Durante il Día de Muertos, i messicani sono soliti compiere due rituali in generale: il primo è quello di recarsi nei vari pantheon (i cimiteri) per visitare i propri morti, ricordarli, pulire le loro tombe. C’è addirittura chi ingaggia dei musicisti per fargli suonare le canzoni preferite dei propri cari scomparsi. Il secondo rituale è quello di erigere dei piccoli altari in casa, suddivisi in tre piani, e di preparare una Ofrenda: ossia l’offrire bevande, alcune delle pietanze più amate del morto, accendere candele funerarie, appendere foto dei deceduti e immagini sacre. Il tutto adornato dai tipici Cempasúchitl (il fiore arancione dei morti) per compiacere i propri morti e dargli serenità nell’inframondo, l’oltretomba preispanico. 

“Questi sono i rituali della tradizione messicana, eppure di recente un terzo rituale ha iniziato a diffondersi. I bambini si travestono e vanno per le strade a chiedere dolci o soldi alle persone che passano, oppure vanno nei negozi e ristoranti mascherati a chiedere le ‘calaveritas’, i tipici dolci a forma di teschio”, afferma Maria Gloria Orozco, 51 anni, insegnante di scuola elementare nel quartiere di Nezahualcoyot. “Eppure, i bambini non vanno casa per casa, facendo ‘dolcetto o scherzetto’ come negli Stati Uniti. Diciamo che è una rivisitazione in chiave messicana di una delle tradizioni più famose di Halloween”. 

Al di là di questi tre rituali, due famosi simboli del Día de Muertos sono i “Catrinos” e le “Catrinas”. Gli uomini e le donne si vestono in maniera elegante e si dipingono la faccia da scheletri, adornando il tutto con fiori e decorazioni variopinte. Questo mascheramento è una tradizione tipica della notte fra il 1 e il 2 di novembre ed è visto come una maniera pittoresca di burlarsi della Morte. Da sempre è la maschera più popolare e nota in Messico.

Eppure, oggi basta fare un giro per il quartiere di Coyoacan (uno dei più popolari di Città del Messico dove si ritrovano migliaia di persone per festeggiare durante il Día de Muertos) per scoprire come la gente preferisca travestirsi da zombie, vampiri, mostri, supereroi.  

Proprio come nella notte di Halloween, solo un giorno più avanti. E riscuotendo molto successo, tra l’altro, tanto che in molti preferiscono farsi foto con questi ultimi, anziché con le persone vestite da Catrinos e Catrinas. Si tratta della tendenza del momento.

“Stiamo vivendo in Messico un fenomeno che si chiama sincretismo fra il Día de Muertos e Halloween. Una vera e propria fusione fra queste due festività che ha dato vita, negli ultimi anni, a una festività tutta nuova”, dichiara Manuel Chavez Velez, 27 anni, professore di Lettere Classiche alla UNAM, l’Università Nazionale Autonoma del Messico”.  

“Eppure, se ci si pensa bene, lo stesso Dia de Muertos nasce da un sincretismo, che ha visto fondere la tradizione del culto dei morti azteca con la religione cattolica, quando arrivarono i Conquistadores spagnoli nel XV secolo. Quindi non c’è da sorprendersi che stia accadendo di nuovo, vista la grande influenza che gli Stati Uniti hanno sulla cultura messicana”, dichiara Chavez Velez.  

In molti giustificano questo fenomeno di sincretismo, credendo che sia una conseguenza della globalizzazione e di un’economia capitalista che trova ogni possibile scusa per vendere e far girare sempre più ingenti quantità di somme.

“Il Día de Muertos è una grande tradizione in Messico, quella che sentiamo di più la nostra. Sfortunatamente, oggi il tutto è diventato un grande business. I negozi vendono dolci, maschere, gadget di ogni genere e forma. Tanto che non c’è da meravigliarsi di questa apertura verso la festa di Halloween. Tutto è fatto per far guadagnare ancora più soldi”, spiega Rafael Omar Salgado Sotelo, 31 anni, Segretario dell’ Estensione Accademica della facoltà di musica presso la UNAM.

Il culto dei morti e la celebrazione della Morte sono da sempre parte della cultura messicana, fin dai tempi pre-colombiani. 

E il Dia de Muertos è l‘icona più significativa di questa culto. Per secoli questa festività è stata considerata come una grande occasione per tutti i messicani di prendere consapevolezza della morte e accettarla. 

Il tutto in maniera positiva, senza lacrime, riconoscendo la morte come una parte della vita di ogni persona. Un’accettazione in tutti i sensi. Nonostante ciò, molti messicani sono spaventati dal fatto che Halloween e la sua influenza possa mettere in pericolo il valore che rappresenta il Día de Muertos nella cultura latina.

“Molte persone pensano che in futuro i nostri figli smetteranno di celebrare il Día de Muertos, a causa dell’influenza della festività di Halloween. Per questa ragione, come tentativo di contrastare tutto ciò, fin da quando sono all’asilo, insegniamo ai bambini il valore del Dia de Muertos e la sua commemorazione. Facendo ciò, si spera che quando cresceranno non perdano il valore delle proprie tradizioni”. 

A parlare è Jessica Resendiz Martinez, insegnante di educazione fisica 25enne presso il Club Olimpico Neza, una palestra nel sud di Città del Messico. Martinez ci tiene a sottolineare, senza nascondere un filo di amarezza, che “il Día de Muertos non è soltanto un simbolo della tradizione messicana per tutti noi. In questi due giorni, soprattutto, ciò che veramente importante è il fatto che la gente ricorda i propri cari defunti. Va nei cimiteri e celebra la loro memoria. Ricordando quanto ci volevano bene, quanto erano speciali, e quanto noi li amavamo. Per questa ragione, non possiamo permettere che una festa commerciale come Halloween possa svalutare e minacciare qualcosa di così importante per tutti i messicani”.  

Tanto che Jessica precisa: “La morte non é separazione, é semplicemente andare da un’altra parte. Quello che conta é essere ricordati”. 

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