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Cosa è successo il 31 ottobre nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Libano: dopo oltre due anni (29 mesi, per essere precisi) di stallo politico Michel Aoun è il nuovo presidente del Libano, eletto dal parlamento al secondo turno di votazioni. La presidenza del Libano è riservata a un membro della comunità cristiana maronita, la premiership a un membro della comunità sunnita e la presidenza del parlamento a un membro della comunità sciita. L’elezione del presidente avviene tramite votazione parlamentare e il candidato deve ottenere una maggioranza di due terzi al primo turno o la maggioranza assoluta al secondo. È necessario perciò che raccolga il consenso non solo della comunità cristiana ma anche delle altre.

S&D

Danimarca: la polizia danese ha rinvenuto i resti di una giovane rifugiata siriana e delle sue due figlie all’interno di un appartamento nella cittadina di Aabenraa, in Danimarca, non lontano dal confine con la Germania. La macabra scoperta è avvenuta domenica 30 ottobre 2016 dopo che la polizia danese era stata allertata da un parente della donna preoccupato perché non aveva sue notizie da alcuni giorni. La ventisettenne, della quale non è stata resa nota l’identità, è stata ritrovata insieme alle figlie di sette e nove anni all’interno di un freezer.

Stati Uniti: dopo la notizia della riapertura delle indagini dell’Fbi sulle email private della candidata alla Casa Bianca Hillary Clinton, il senatore democratico statunitense Harry Reid ha attaccato il direttore dell’agenzia investigativa americana James Comey, accusandolo di aver infranto la legge. In una lettera diffusa il 30 ottobre, Reid sostiene che Comey, in qualità di rappresentante dell’Fbi, diffondendo la notizia dell’inchiesta abbia violato la norma che impedisce ai funzionari statali di influenzare le elezioni. La riapertura dell’indagine è stata resa nota una decina di giorni prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che vedranno contrapporsi il repubblicano Donald Trump alla democratica Hillary Clinton. I messaggi di posta elettronica oggetto dell’indagine sulla Clinton sono stati scoperti nell’ambito di un’inchiesta nei confronti dell’ex deputato Anthony Weiner, in precedenza spostato con una stretta collaboratrice di Clinton, Huma Abedin.

Iraq: le truppe irachene hanno penetrato le linee di difesa dell’Isis e sono riuscite a entrare nella parte orientale di Mosul, e precisamente nel quartiere di Karama. L’offensiva per espellere il sedicente Stato islamico dalla sua capitale irachena è entrata proprio oggi nella sua terza settimana. Intanto, cinque villaggi sono stati sottratti ai miliziani estremisti a nord della città, dove l’offensiva è guidata dei peshmerga curdi, mentre l’esercito regolare irachene procede da sud. Tutti gli aggiornamenti, giorno per giorno, qui.

Svezia: il diplomatico svedese Raoul Wallenberg che durante la Seconda guerra mondiale mise in salvo migliaia di ebrei ungheresi perseguitati dal regime nazista è stato dichiarato morto dalle autorità svedesi a 71 anni dalla sua scomparsa. Wallenberg servì come inviato speciale della Svezia a Budapest e procurò lasciapassare svedesi a decine di migliaia di ebrei ungheresi durante l’occupazione nazista dell’Ungheria, salvandoli così dai campi di concentramento. Quando nel 1945 l’armata rossa arrivò nella capitale ungherese, il diplomatico svedese venne arrestato con l’accusa di essere una spia per conto degli americani. Deportato in Russia, sembra che sia morto in una prigione moscovita nel luglio del 1947, prima del suo trentacinquesimo compleanno.

Venezuela: il 30 ottobre si è svolto il primo di una serie di incontri tra il governo venezuelano guidato dal presidente Nicolas Maduro e l’opposizione, che mirano a superare la crisi politica in corso nel paese. La riapertura dei colloqui tra le forze politiche è avvenuta grazie alla mediazione del Vaticano e l’incontro si è tenuto pochi giorni dopo la visita inaspettata di Maduro a Papa Francesco a Roma. L’opposizione venezuelana negli ultimi mesi ha chiesto un referendum revocatorio nei confronti del presidente, ritenuto il principale responsabile della profonda crisi economica in cui è sprofondato il paese. Il procedimento del referendum tuttavia è stato bloccato dalla Commissione elettorale della Corte suprema del Venezuela e questo ha provocato una serie di scioperi e proteste in tutto il paese.

Moldavia: il prossimo 13 novembre si terrà il ballottaggio per le elezioni presidenziali della Moldavia. Il candidato filo-russo Igor Dodon nel primo turno che si è tenuto domenica 30 ottobre non è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta dei voti conquistando il 48,5 per cento. La rivale, l’europeista Maia Sandu ha ottenuto il 38,2 per cento delle preferenze. Le elezioni presidenziali decideranno se la piccola nazione al confine tra Romania e Ucraina tornerà nell’orbita politica di Mosca o cercherà una maggiore integrazione con l’Unione europea.

Brasile: un vescovo evangelico è stato eletto sindaco di Rio de Janeiro al secondo turno domenica 30 ottobre 2016 confermando la crisi della sinistra che ha dominato il Brasile per oltre un decennio. Marcelo Crivella, controverso leader conservatore già senatore per il Partito repubblicano brasiliano, vescovo e nipote del fondatore di una chiesa evangelica (la Chiesa universale del Regno di Dio) ha sconfitto il candidato progressista conquistando la seconda città del paese con un margine di quasi il 20 per cento.

Paesi Bassi: il politico olandese anti-islamico Geert Wilders non si è presentato alla prima udienza del processo nel quale è accusato di discriminazione e incitamento all’odio razziale. Il procedimento è stato avviato dopo che il leader ha utilizzato slogan contro i marocchini nei Paesi Bassi a una manifestazione 18 mesi fa. Wilders, leader del Partito per la libertà olandese (Pvv) ha detto che il processo è basato su motivazioni politiche e che si tratterebbe di una “farsa”. Se condannato, rischia una multa e fino a due anni di carcere.

Regno Unito: il primo ministro britannico Theresa May ha respinto la richiesta del presidente francese Francois Hollande di prendere in considerazione come obbligo morale l’accoglienza di una quota aggiuntiva dei minori non accompagnati di Calais dopo lo smantellamento del campo noto come la “giungla” che dovrebbe terminare in serata. Dowining Street ha risposto all’appello di Parigi dicendo di aver già trasferito nel paese un numero considerevole dei bambini di Calais.

Pakistan: secondo il ministro dell’Interno pachistano, la ragazza afghana immortalata da Steve McCurry nel 1984 e arrestata qualche giorno fa in Pakistan per aver falsificato i propri documenti d’identità dovrebbe essere rilasciata su cauzione in considerazione di ragioni umanitarie e avendo a disposizione “l’attenuante” di essere una donna. Sharbat Gula rischia fino a 14 anni di prigione. L’udienza per la cauzione si terrà domani.

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