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Cosa è successo il 20 luglio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Stati Uniti: Donald Trump è ufficialmente il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti. Sfiderà la democratica Hillary Clinton alle elezioni che si terranno l’8 novembre del 2016. I delegati repubblicani si sono espressi a favore della sua nomina ieri martedì 19 luglio, durante il secondo giorno di convention del partito, a Cleveland, in Ohio. Con un voto tenutosi per appello nominale, Trump si è assicurato il numero minimo di delegati, 1.237, per ottenere l’ufficializzazione della nomination. Gli ultimi tentativi di opporsi dei suoi rivali, in particolare dopo le accuse rivolte a sua moglie Melania di aver plagiato il discorso dell’attuale first lady Michelle Obama, sono andati a vuoto. Donald Trump compie quindi un primo importante passo formale che lo potrebbe portare al numero 1.600 di Pennsylvania Avenue, a Washington, dopo aver sconfitto ben 16 rivali interni in 13 mesi di campagna elettorale.

– Turchia: Il Consiglio Superiore per l’Istruzione turco (Yök) ha sospeso tutti gli incarichi degli accademici all’estero. L’istituzione responsabile per la supervisione delle università turche ha preso una decisione in linea con le purghe del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che hanno colpito migliaia di persone nelle forze di sicurezza, nella magistratura, nell’intelligence e in vari ministeri, dopo il tentativo fallito di colpo di stato della notte del 16 luglio scorso. Già ieri martedì 19 luglio, l’emittente televisiva statale Trt aveva riportato che il Consiglio Superiore per l’Istruzione ha costretto alle dimissioni tutti i 1.577 decani e rettori del paese.

Wikileaks ha pubblicato 294,548 messaggi di posta elettronica insieme a migliaia di file allegati provenienti da 762 caselle di posta che appartengono al dominio di posta elettronica del partito del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), dal nome “akparti.org.tr”. WikiLeaks ha dichiarato di aver ottenuto le email una settimana prima del tentativo di colpo di stato, ma che ha aspettato a pubblicarle per far coincidere la diffusione con i giorni delle epurazioni di Erdogan.

– Francia: L’Assemblea nazionale francese ha deciso di estendere lo stato di emergenza nel paese per altri sei mesi, con 489 voti a favore e 26 contrari. La conferma definitiva della misura adesso dipende dal Senato, il cui voto dovrebbe rappresentare una formalità. Lo stato di emergenza in Francia garantisce poteri speciali all’esecutivo in situazioni particolari, secondo quanto previsto dall’articolo 16 della costituzione. Le disposizioni in vigore riguardano soprattutto l’aumento degli strumenti a disposizione delle forze di sicurezza, in particolare quelli riguardanti investigazioni e misure cautelari, ma anche la circolazione delle persone, la chiusura di spazi pubblici, la confisca di armi e anche l’attuazione di eventuali misure militari e riguardanti la stampa.

– Italia: I vaccini sono tra le scoperte scientifiche più importanti per il genere umano, eppure continuano a essere guardati con sospetto da parte dell’opinione pubblica. L’aumento del numero di famiglie che non somministra ai figli neppure quelli obbligatori ha generato l’allarme dell’ordine dei medici, che ha deciso di intervenire con forza sul tema: i medici che sconsigliano i vaccini, andranno incontro a sanzioni fino alla radiazione dall’albo. I vaccini, si legge in un documento presentato mercoledì 20 luglio, “proteggono il singolo dalla possibile comparsa di gravi malattie e tutelano la comunità”. Dunque solo in casi estremi “il medico può sconsigliarlo”. Negli altri casi, si tratta di una “grave infrazione deontologica e comporta come conseguenze per i responsabili sanzioni disciplinari fino alla radiazione”, avverte l’ordine nel rapporto.

– Albania: Il 21 luglio presso il Parlamento di Tirana verrà discussa la riforma della giustizia, argomento particolarmente importante perché inserita da Bruxelles tra le condizioni necessarie per l’entrata nell’Unione Europea. La situazione è molto delicata perché si tratta di una riforma invasiva del sistema costituzionale albanese, dal momento che potrebbe comportare la modifica di circa un terzo del dettato statutario e di altri quaranta testi normativi. Inoltre, per attuarla è necessaria una maggioranza qualificata, di conseguenza il nuovo sistema giudiziario per vedere la luce ha bisogno di un accordo tra i due principali schieramenti politici.

– Ucraina: Un giornalista di un quotidiano d’inchiesta ucraino è stato ucciso nella mattina di mercoledì 20 luglio dall’esplosione di una bomba nascosta all’interno dell’auto in cui era appena entrato. Pavel Sheremet, 44 anni, lavorava per il quotidiano Ukrayinska Pravda e stava guidando la sua auto diretto alla redazione del giornale, quando il veicolo è saltato in aria. All’interno sarebbe stato posizionato un ordigno artificiale controllato a distanza o a esplosione ritardata, spiegano fonti del ministero dell’Interno. Nell’ultima settimana nel paese si è assistito a una recrudescenza nei combattimenti nell’est dell’Ucraina. Martedì sette soldati dell’esercito regolare ucraino sono morti e 14 sono rimasti feriti negli scontri con i ribelli, nell’incidente più grave degli ultimi due mesi.

– Libia: Il ministero della difesa francese Jean-Yves Le Drian ha confermato la morte di tre soldati francesi che si trovavano in Libia, in seguito all’abbattimento dell’elicottero su cui viaggia. I militari sono morti mentre erano in missione nel paese nordafricano. Poco prima il portavoce del ministero della difesa, Stephane Le Foll, aveva confermato che alcune forze speciali francesi si trovavanon Libia.

– Siria: In rete è apparso un video in cui si vedono alcuni ribelli dell’opposizione siriana offendere e poi decapitare un ragazzo prigioniero, accusato di essere un combattente palestinese pro-Assad. Nel terribile filmato sono ripresi cinque uomini assieme a un giovane terrorizzato, che potrebbe avere dieci anni, seduti nella parte posteriore di un camion. Poi uno di loro afferra il ragazzo per i capelli, sostiene che è un combattente di Liwa al Quds (Brigata Gerusalemme), una milizia palestinese schierata a favore di Assad, e lo decapita.

– Pakistan: Waseem Baloch, il pakistano che lo scorso 15 luglio aveva strangolato la sorella Qandeel, star di Facebook, perchè disonorava la famiglia, è ora accusato di crimini contro lo stato. Qandeel, che aveva quasi 750,000 seguaci su Facebook, attirava controversie per le foto ed i video che postava sul web, sfacciati e di sfondo politico. I loro contenuti, spesso semplici smorfie o commenti su celebrità e capelli, erano considerati eccessivamente provocanti in Pakistan, paese dove la disparità tra i sessi è ancora grandissima. Qandeel ironizzava su questo tipo di restrizioni, come dimostra un suo video su Youtube dal nome “divieto”. Si definiva una “femminista dei tempi moderni” ed aspirava a diventare un’ispirazione per le donne “trattate male ed oppresse dalla società”. 

 

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