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Cosa è successo il 7 luglio nel mondo

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Un riassunto semplice e chiaro di quello che è successo oggi nel mondo

Italia: un uomo di 38 anni, Amedeo Mancini, imprenditore agricolo, è stato fermato per l’omicidio preterintenzionale di Emmanuel, il migrante nigeriano che ieri, 6 luglio, è morto tentando di difendere la moglie, a Fermo. L’uomo si è giustificato dicendo che pensava che la coppia stesse per rubare un’auto e che avrebbe colpito Emmanuel per legitima difesa. L’uomo, un estremista di destra, è un tifoso della Fermana e ha già subito un Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Emmanuel aveva 36 anni e veniva dalla Nigeria, che è attraversata da una profonda crisi a causa dell’attività terrorista del gruppo estremista Boko Haram nel nordest del paese. Per questo lo ha lasciato e insieme alla moglie Chimiary ha raggiunto l’Italia, dove ha chiesto asilo politico e ha trovato ospitalità a Fermo, nelle Marche, presso il seminario arcivescovile locale. 

– Stati Uniti: una bambina di tre anni è morta dopo essersi sparata accidentalmente un colpo alla testa con una pistola trovata in casa di due amiche di famiglia. La bambina era in visita con la famiglia presso alcuni amici che vivono nella città di Lemoore, nel sud della California, quando si è allontanata dagli adulti avventurandosi in una camera dove era riposta la pistola. I paramedici intervenuti sul posto hanno trovato la bambina distesa sul pavimento della camera da letto con un unico colpo di pistola nel cranio. L’arma era vicino al suo corpo, ha riferito la polizia. La pistola è stato registrata a nome di un amico non ancora identificato di una delle due proprietarie di casa e non era tenuta in alcun luogo sicuro. 

Washington ha sanzionato il leader nordcoreano Kim Jong-un per la prima volta, accusandolo di violazione dei diritti umani. Il dipartimento del Tesoro americano ha indicato in una dichiarazione ufficiale che il leader di Pyongyang è il diretto responsabile dei crimini. Altri dieci alti funzionari nordcoreani sono stati inseriti nella lista nera. Non c’è stata ancora alcuna risposta da parte del governo della Corea del Nord. Le misure varate sono volte a congelare qualsiasi proprietà che questi individui hanno negli Stati Uniti e a impedire ai cittadini statunitensi di concludere affari con loro. La Corea del Nord è già stata colpita da numerorissime sanzioni per le sue attività nucleari, ma non era mai successo che venisse sanzionato personalmente il suo leader. 

– Turchia: i jet dell’aeronautica militare turca hanno lanciato un’intensa offensiva sui miliziani curdi nelle aree rurali della provincia sudorientale di Sirnak. Sette obiettivi, inclusi rifugi e caverne occupati dal Pkk, sono stati distrutti sulle montagne Cudi e nel distretto di Guclukonak, ma non si hanno notizie di vittime. I droni da ricognizione hanno continuato a perlustrare l’area mentre la gendarmeria e le forze speciali hanno effettuato delle perquisizioni. Il conflitto tra il Pkk e le forze armate di Ankara si è intensificato da quando un anno fa è collassata la tregua tra il gruppo e il governo. Migliaia di miliziani, membri delle forze di sicurezza e civili hanno perso la vita a causa dei combattimenti nella regione a maggioranza curda nel sudest della Turchia. 

– Siria: l’unica via di accesso nelle aree di Aleppo, nel nord della Siria, in mano ai ribelli è stata tagliata dalle forze armate di Damasco che sono arrivate a distanza di fuoco dalla strada Castello. Secondo fonti dei ribelli, l’esercito siriano si è impadronito nella notte delle aree intorno alla strada, mettendo di fatto sotto assedio circa 250mila persone che non possono lasciare la città. I gruppi ribelli stanno ingaggiando le truppe governative per riconquistare l’area di al-Malah a nordovest di Aleppo e a circa un chilometro dalla strada Castello. Questa via di accesso è in realtà molto pericolosa da percorrere già da settimane in quante oggetto di bombardamenti aerei e di artiglieria. “La strada non era priva di rischi, ma adesso è completamente impercorribile”, ha dichiarato a Reuters Zakaria Malahfiji, membro del gruppo ribelle Fastaqim di Aleppo. 

– Bangladesh: alcuni miliziani hanno attaccato la forze dell’ordine durante il festival che celebra la fine del mese sacro di Ramadan in Bangladesh, uccidendo due agenti di polizia e una donna, e ferendo altre 14 persone, di cui sei versano in gravi condizioni. I miliziani hanno colpito un posto di polizia nella città di Kishoreganj, a circa 140 chilometri dalla capitale Dacca, con piccoli ordigni esplosivi e hanno poi attaccato la polizia con armi da taglio, ha reso noto il governatore locale Mohammad Azimuddin Biswas. Uno degli agenti è morto in seguito a un’esplosione, mentre l’altro è stato pugnalato a morte. Due aggressori sono stati uccisi, riferiscono le autorità, mentre altri tre sono stati arrestati, ma non è ancora chiaro a quale gruppo appartengano. Circa 300mila persone si erano riunite per la preghiera che celebra l’Eid al-Fitr (la festa che segna la fine del mese sacro di Ramadan), al momento dell’attacco.  

– Germania: al parlamento tedesco è in corso di approvazione una proposta di legge ormai nota come “lo statuto del ‘no’ vuol dire ‘no’”, che ampli la definizione giuridica di ciò che può essere punibile come stupro. Secondo la legge attualmente vigente, che rientra nella sezione 177 del codice penale tedesco, affinché un atto di violenza possa essere definito stupro, la vittima deve aver provato a difendersi dal suo assalitore. Se invece il rifiuto è stato un semplice “no” inteso come rifiuto verbale, l’imputato non può essere condannato, il che ha fatto sì, secondo diverse associazioni di supporto alle vittime di violenza sessuale, che molti stupratori siano riusciti a evitare di pagare per il proprio crimine. Secondo gli attivisti che si occupano del tema, la Germania è ancora indietro quando si tratta di leggi sullo stupro, basti pensare che lo stupro coniugale è diventato un reato penale solo nel 1997. 

Un tribunale tedesco ha condannato due uomini accusati di aver aggredito sessualmente alcune donne durante i festeggiamenti di capodanno a Colonia, un evento che causò un’ondata di indignazione e che portò parte dell’opinione pubblica a schierarsi contro l’accoglienza di rifugiati e migranti. Il tribunale distrettuale di Colonia ha condannato a un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena a un ventenne iracheno e un 26enne algerino. Si tratta delle prime condanne per gli eventi di capodanno, quando centinaia di donne avevano denunciato alla polizia di essere state molestate, aggredite e derubate da gruppi di uomini fuori dalla stazione centrale di Colonia. 

– Regno Unito: per la prima volta dai tempi della Iron Lady Margaret Thatcher, il Regno Unito avrà un primo ministro donna. Infatti, a contendersi la leadership del partito conservatore e la poltrona di premier abbandonata da David Cameron saranno Theresa May e Andrea Leadsom. May, ministro dell’Interno, ha ottenuto 199 voti mentre Leadsom, sottosegretario all’energia, ha raccolto 84 preferenze. Escluso dalla corsa il ministro della Giustizia e promotore della Brexit Michael Gove, che ha ricevuto solo 46 voti. Chi vincerà lo scontro a due verrà deciso il 9 settembre.

Una stazione della metropolitana di Londra è stata evacuata in seguito a un’allerta della sicurezza su un pacco sospeso. La stazione in questione è quella di Baker Street, nei pressi di frequentatissimi siti turistici come il museo delle cere di Madame Tussauds. Alcune linee della metro sono state sospese, ha reso noto l’ente per i Trasporti di Londra. “La stazione è stata evacuata per precauzione mentre degli specialisti sono intervenuti per verificare la situazione”, ha dichiarato la polizia britannica per i trasporti. Dopo essere rimasta chiusa per circa un’ora, la stazione è stata riaperta.

– Taiwan: si è verificata un’esplosione su una linea ferroviaria suburbana tra Nsinchu e Keelung nei pressi della stazione di Songshan. Ventuno persone sono rimaste ferite quando il sesto vagone del treno è esploso ed è stata avvolto dalle fiamme. I vigili del fuoco hanno ricevuto la richiesta d’intervento introno alle 22, ora locale, e hanno immediatamente attivato dieci ambulanze e dieci mezzi dei pompieri, che hanno spento l’incendio. Non è chiaro cosa abbia causato l’esplosione e le successive fiamme.

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