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Cosa prevede la legge sulle unioni civili

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Il ddl Cirinnà, dopo un iter durato più di tre anni, è stato approvato dal parlamento. Ecco che cosa prevede

Il ddl Cirinnà, dopo un iter durato più di tre anni, è stato approvato dal parlamento diventando legge. Il ddl è stato fortemente voluto dal Pd, ma è una proposta di legge proveniente dal parlamento e non direttamente dall’esecutivo. Grazie all’approvazione della legge, per la prima volta è stata introdotta nell’ordinamento italiano l’unione civile tra persone dello stesso sesso e disciplinerà le convivenze di fatto. 

L’ITER – il ddl è stato comunicato alla presidenza del senato il 15 marzo 2013, e assegnato alla seconda commissione permanente giustizia in sede referente il 26 giugno 2013. Il 25 febbraio 2016 è stato approvato in prima lettura al Senato con voto di fiducia, con 173 voti favorevoli, 71 contrari e 0 astenuti. I presenti erano in tutto 245.

Dal 9 maggio 2016 è in esame alla camera. La votazione definitiva è stata fissata per l’11 maggio a partire dalle 14, e il governo ha già annunciato che anche in questo caso porrà la questione di fiducia. Il testo approvato il 25 febbraio dal senato e promosso dal Partito Democratico (Pd),viene dal principale partito al governo ma è una proposta di legge proveniente dal parlamento e non direttamente dall’esecutivo.

Il testo approvato dal senato ha subito delle modifiche rispetto al testo originale, e quello stesso testo è in discussione adesso alla camera. Il Pd infatti, per approvare il Ddl Cirinnà nella sua forma originaria avrebbe avuto matematicamente bisogno del sostegno del Movimento 5 Stelle, che però si era tirato indietro. Al fine di evitare di far impantanare il Ddl Cirinnà col rischio di non farlo approvare, il Pd ha deciso di trovare l’accordo con il suo alleato di governo, il Nuovo centro destra, e porre il voto di fiducia, ma l’Ncd è sempre stato fortemente contrario al Ddl Cirinnà originario per via della presenza della norma sulla stepchild adoption.

Per rendere possibile questo accordo, il Ddl Cirinnà ha subito alcune piccole modifiche. In primo luogo, l’articolo 5, relativo alla stepchild adoption, è stato stralciato dal resto della legge, e inoltre per quanto riguarda le unioni civili è stato tolto l’obbligo di fedeltà, requisito presente nei matrimoni.

Ecco cosa prevede il testo attuale in discussione alla camere e che verrà votato l’11 maggio: 

CHI – due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile

COME – mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni

QUANDO L’UNIONE NON PUÒ ESSERE CONTRATTA – quando vi è la sussistenza, per una delle parti, di un vincolo matrimoniale o di un’unione civile, in caso di interdizione di una delle parti per infermità di mente. 

COSA PREVEDE – istituisce l’unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione e reca la disciplina delle convivenze di fatto. Mediante dichiarazione all’ufficiale di stato civile le parti possono stabilire di assumere, per la durata dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi. Inoltre dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione.

Entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Le parti concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune. In caso di morte del prestatore di lavoro, le indennità previste dal codice civile devono corrispondersi anche alla parte dell’unione civile.

Il testo del ddl Cirinnà inoltre, per garantire piena tutela dei diritti tra le persone che contraggono l’unione civile, stabilisce che tutte le disposizioni di legge e atti aventi forza di legge, che si riferiscono al matrimonio che contengono le parole “coniuge o coniugi”, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, anche se non specificato. 

COME SI SCIOGLIE – l’unione civile si scioglie quando le due parti hanno manifestato anche disgiuntamente la volontà di scioglimento dinanzi all’ufficiale dello stato civile. La domanda di scioglimento dell’unione civile è proposta dopo tre mesi dalla volontà di scioglimento dell’unione. 

CONVIVENZA DI FATTO – si intendono per “conviventi di fatto” due persone maggiorenni unite stabilmente da legami affettivi di coppia e di reciproca assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile. I conviventi di fatto hanno gli stessi diritti di visita, assistenza di un coniuge nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario, in caso di malattia o di ricovero. Nei casi di morte del conduttore o di suo recesso dal contratto di locazione della casa di comune residenza, il convivente di fatto

L’INFOGRAFICA: 



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