Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I lavoratori non europei che guadagnano meno di 35 mila sterline dovranno lasciare il Regno Unito

Immagine di copertina

Dal 6 aprile i lavoratori qualificati al di sotto della soglia non potranno più fare domanda per un permesso di soggiorno a tempo indeterminato

A partire dal 6 aprile 2016, cambiano le regole per ottenere un “permesso di restare a tempo indeterminato” nel Regno Unito. I migranti provenienti da paesi al di fuori dello spazio economico europeo (See) che guadagnano meno di 44.400 euro (35 mila sterline) l’anno non potranno più fare domanda per questo tipo di permesso di soggiorno e dovranno lasciare il paese.

S&D

I lavoratori qualificati extra-See che desiderano trasferirsi nel Regno Unito devono ottenere un visto di categoria due. Per essere idoneo, il candidato deve essere in possesso di un’offerta di lavoro che garantisca un salario di almeno 26.400 euro circa all’anno (anche se esistono delle eccezioni per alcune occupazioni), avere un minimo di circa 1.200 euro per 90 giorni sul proprio conto bancario e ottenere un certificato di sponsorizzazione dal datore di lavoro, oltre a dover pagare una tassa sanitaria di circa 250 euro annui e provare la padronanza della lingua inglese.

Questo visto consente al migrante di restare nel Regno Unito fino a sei anni. Al quinto anno, il lavoratore può fare domanda per il “permesso di restare a tempo indeterminato”. Tuttavia, dal 6 aprile, coloro che non godranno di uno stipendio annuale di circa 44.400 euro non potranno richiedere tale permesso e saranno espulsi dal territorio britannico.

Queste nuove regole non riguardano la categoria infermieri, né dottorandi e ricercatori, né lavoratori appartenenti alle categorie elencate nella lista di carenza di personale. Inoltre, non riguarderanno nemmeno i lavoratori che sono arrivati nel Regno Unito con un visto di categoria due prima del 5 aprile 2011.

Secondo il governo, la nuova regolamentazione ha lo scopo di incoraggiare i datori di lavoro a investire nella formazione dei cittadini britannici e incentivarli ad assumere personale nazionale piuttosto che lavoratori stranieri a costi inferiori. 

La quota di 35 mila sterline annue è stata stabilita su consiglio del Comitato di consulenza sulla migrazione e, secondo l’ufficio per gli Affari Interni, riflette il salario medio di un lavoratore qualificato britannico. 

La decisione ha causato aspre critiche su molti fronti. Aziende e professionisti, come insegnanti e ingegneri, insistono che la carenza di personale britannico davvero qualificato rende indispensabile “importare” lavoratori stranieri. E che, in buona sostanza, i talenti stranieri sono essenziali per l’economia britannica.

Un cittadino britannico, Josh Harbord, ha lanciato una petizione per abbattere la soglia delle 35 mila sterline, raccogliendo oltre 100 mila firme e il sostegno di alcune personalità politiche appartenenti al partito Laburista, ai Verdi e al Partito Nazionale Scozzese (Snp).

Il sito della campagna Stop35k raccoglie le storie di molti immigrati che dovranno lasciare il paese dopo l’entrata in vigore delle nuove regole, tra di loro diversi cittadini americani, una donna australiana la cui famiglia risiede interamente nel Regno Unito (i suoi due fratelli hanno ottenuto la cittadinanza britannica), e due nigeriani, uno scienziato biomedico e uno sviluppatore informatico.

Il sito sottolinea anche un dato economico: l’ufficio degli Affari Interni britannico stima che le nuove regole, e la perdita di personale qualificato, costeranno ai contribuenti tra i 230 e i 730 milioni di euro.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini
Esteri / Influenza aviaria, la preoccupazione dell’Oms per la trasmissione tra umani
Esteri / Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”. Bombardata in Iraq una base filo-iraniana
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi