Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 21:34
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Rompere con gli antidepressivi

Immagine di copertina

Circa 16 milioni di persone nel mondo fanno uso di antidepressivi. Una di loro ci racconta cosa significa avere una relazione con un antidepressivo e provare a uscirne.

Si stima che circa 16 milioni di persone facciano uso di antidepressivi in maniera continuativa, di questi, circa il 70 per cento sono donne.

S&D

La prima volta che ho avuto un vero singhiozzante, disperato, “so-la-verità-ed-è-terribile” attacco di panico è stato quando ho inviato la mia prematuramente decisa domanda al college, che per caso coincideva esattamente con il momento in cui mia sorella piccola veniva coinvolta in un incidente automobilistico quasi fatale. Non credo che fosse un momento di connessione psichica tra sorelle, credo solo di essere sempre stata ossessivamente spaventata dalla morte, e la mia domanda per il college significava che le ero un passo più vicina.

Ho continuato ad avere simili attacchi di panico durante gli ultimi anni della mia adolescenza e i primi dei venti, attacchi che arrivavano a caso e senza preavviso: mentre guardavo “Uomini che odiano le donne”, mentre mi facevo le unghie in un salone di bellezza, mentre facevo sesso.

Mi venne insegnato ad “auto-curarmi” con uno spropositato consumo della televisione, il che voleva dire che trascorrevo ore raggomitolata vicino al mio portatile a guardare le repliche di “How I Met Your Mother”.

Questi anni di disturbo d’ansia non diagnosticato hanno indubbiamente provocato in me un forte attaccamento alle sitcom e a Neil Patrick Harris, la cui voce rimane ancora adesso un sedativo super potente.

È stato quando ho vomitato dopo aver letto il devastante elogio funebre di Mona Simpson per il fratello Steve Jobs che ho realmente iniziato a cercare un aiuto psichiatrico, che si è manifestato nella forma di un’adorabile piccola pillola blu.

Anche 50 milligrammi di Zoloft (un farmaco antidepressivo inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina – il neurotrasmettitore principalmente coinvolto nella regolazione dell’umore) sono una fottuta rivelazione. Dopo sole due settimane di seria costipazione e lucidi sogni, allucinanti al livello di un quadro di Dalí, ho praticamente dimenticato il motivo per cui fossi spaventata in primo luogo.

Lo Zoloft ha preso il mio instabile e solo cervello e lo ha avvolto nel cashmere.

Ero in grado di leggere libri di autori scomparsi senza mangiare fette di pane in maniera maniacale. Presto sarei riuscita ad addormentarmi senza Netflix (società statunitense di noleggio di DVD e videogiochi via Internet e di streaming online on demand).

Io e lo Zoloft iniziammo presto una relazione duratura standard, nel senso che io presi 5 chilogrammi e lui rimase uguale.

Perché, dunque, avrei mai voluto rompere con la cosa che mi aveva portato a una reale sanità mentale? E perché non mi rendevo conto di quanto sarebbe stata dura?

Ad essere onesta, odiavo il mio aspetto e pensavo che la colpa fosse dello Zoloft. In più, l’idea di dover essere sottoposta a qualsiasi tipo di cura per la mia intera vita mi faceva sentire profondamente inquieta.

Inoltre, il mio psichiatra mi aveva suggerito di iniziare il processo di “tapering” (nel contesto sportivo con “tapering” s’intende la riduzione del carico di allenamento durante i giorni o le settimane che precedono un’importante competizione) ora che ero (relativamente) libera dal panico da ormai tre anni. Così l’ho fatto. E ha fatto schifo.

L’uso prolungato di antidepressivi è una pratica in crescita negli Stati Uniti. Secondo i dati forniti da uno studio del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES), degli stimati 16 milioni di persone che hanno fatto uso di antidepressivi per più di 24 mesi, il 70 per cento sarebbero donne.Il libro di Julie Holland, “Moody Bitches”, sottolinea infatti come le emozioni delle donne vengano regolate sempre di più attraverso i medicinali.

Le persone possono iniziare ad assumere antidepressivi per l’ansia, l’obesità, la menopausa. Puoi vedere la gente prescrivere i farmaci per qualsiasi cosa. Credo che siano tra le droghe più difficili da cui uscire, ancor di più che dall’alcool e dagli oppiacei,” ha detto il dottor Peter Breggin, un esperto di astinenza dagli psicofarmaci, in un’intervista ad Al Jazeera. “Durante l’astinenza può succedere praticamente qualsiasi cosa che sia emozionalmente e psichiatricamente devastante per il soggetto, dato che la serotonina è il neurotrasmettitore più diffuso nel cervello”.

Pfizer, la società farmaceutica che produce lo Zoloft, si raccomanda che coloro che ne fanno uso ‘rompano’ la propria dipendenza attraverso una “riduzione graduale della dose, piuttosto che con un’interruzione repentina”. E così ho fatto.

Quando ho ridotto la mia dose di psicofarmaci da 50 a 25 milligrammi, ho notato che inconsciamente, la sera, pensavo alla morte un po’ più spesso rispetto a quanto non facessi prima. Questi pensieri mi arrivavano come brevi esplosioni, come se stessi ricordando offuscati frammenti della mia stessa passata sepoltura.

Mi sono mantenuta sui 25 milligrammi per otto mesi, perché ogni volta che provavo a diminuire ulteriormente la dose avvertivo una terribile sensazione che, prima o poi, mi sarei ritrovata in una bara, e molto, molto sola.

Breggin ha detto alla giornalista di Al Jazeera Rebecca White che uscire da una dipendenza da psicofarmaci può causare una vasta gamma di sintomi, tra cui “sensazioni di shock nella testa, perdita dell’equilibrio, strane sensazioni in varie parti del corpo, depressione, disperazione, tendenza al suicidio, ansia disabilitante e disfunzione erettile persistente.”

Alla fine di maggio, ho detto “fanculo” e ho smesso di prendere le pillole ogni sera. Stavo mettendo in atto il processo di “tapering” ormai da un anno e ho pensato che il mio grande e forte cervello fosse in grado di affrontare un piccolo aumento di preoccupazioni.

Ho provato letteralmente ogni sensazioni di cui Breggin aveva parlato. Il mio cervello faceva “zapping” (quando ti senti come se il circuito del tuo cervello si accendesse di continuo), ero impazzita (ho pianto almeno 14 volte mentre scrivevo un articolo su un cane in procinto di morire), ero davvero, davvero isterica.

Così ho ricominciato.

Non come prima, ma quanto bastava per calmare le tempeste nel mio cervello abbastanza da riuscire a lavorare e a non portare io stessa i miei amici ad odiarmi.

Ad ora, sono scesa a 12,5 milligrammi, una dose davvero piccola che, a questo punto, potrebbe anche essere solo un placebo (anche se ne dubito fortemente).Continuo ad avere i miei dubbi che questo lungo, stupido, doloroso e frastornante processo ne valga davvero la pena.

Nei quattro anni passati sono stata così felice di non aver dovuto affrontare un eterno senso di solitudine ogni volta che dovevo andare in vacanza; perché mai dovrei voler tornare indietro a quei giorni?

Un blogger, che appropriatamente scrive con il soprannome di “GLOOM” (oscurità), descrive l’astinenza come un “inferno sulla terra”. E così è, per me e molte altre persone affette da disturbi d’ansia, la vita senza antidepressivi.

L’articolo originale è stato pubblicato qui dalla scrittrice Joanna Rothkop. Traduzione a cura di Alice Politano.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini