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Home » Esteri

Continua l’allerta terrorismo a Bruxelles e nel resto del Belgio

Immagine di copertina

La polizia ricerca almeno due uomini. La metropolitana e i centri commerciali rimangono chiusi. A Molenbeek sono stati trovati esplosivi e armi chimiche

Nella sera di domenica 22 novembre la polizia belga ha condotto un’operazione intorno alla Grand Place e alla Gare du Midi, nel centro di Bruxelles. Agli ospiti del Radisson Blu Hotel di Grand Place sarebbe stato chiesto di rimanere nelle proprie stanze: per circa due ore sono potuti entrare ma non uscire.

“Per sicurezza”, la polizia belga ha chiesto a tutte le persone a Bruxelles di non pubblicare sui social network aggiornamenti che rivelano gli spostamenti della polizia durante le sue operazioni. Il Centro di crisi belga ha detto di “stare calmi e seguire rigorosamente le istruzioni della polizia”.

Sempre domenica, il Belgio ha deciso che manterrà il massimo livello d’allerta terrorismo a Bruxelles anche lunedì 23 novembre, per il terzo giorno di fila, lasciando metro, scuole e centri commerciali chiusi in seguito a una minaccia “seria e imminente” di diversi attacchi coordinati, ha detto domenica il premier belga Charles Michel.

Un’allerta minore è stata confermata per il resto del Paese.

Nei post Twitter sotto, la polizia chiude il centro di Bruxelles.

Due uomini, di cui uno in possesso di una bomba simile a quelle usate dagli attentatori suicidi a Parigi, sarebbero ricercati.

Uno dei due uomini sarebbe Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto fra i nove autori degli attentati di Parigi. Si teme che Abdeslam voglia “finire il lavoro” facendosi esplodere a Bruxelles.

La “minaccia di un attacco da parte di individui in possesso di esplosivi e armi in diversi luoghi della capitale” aveva alzato l’allerta terrorismo in Belgio sabato 21 novembre – otto giorni dopo gli attentati, rivendicati dall’Isis e organizzati a Bruxelles, che avevano ucciso 130 persone a Parigi. In due momenti diversi, l’allerta è stata poi confermata sia per domenica che per lunedì.

Il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in una decisione unanime, ha dichiarato che tutti i Paesi abili dovrebbero unirsi nella lotta all’Isis in Siria e in Iraq, e raddoppiare gli sforzi per prevenire nuovi attacchi da parte loro.

Intanto Bruxelles è blindata. L’allerta di sabato è continuata domenica con le stesse misure di sicurezza: chiusi cinema, mostre e tutte le 69 stazioni del sistema metropolitano; annullati eventi sportivi, concerti, e tutte le attività in luoghi pubblici, centri commerciali e mercati.

Ci sono anche più militari e forze di polizia in città, alcuni di questi su mezzi pubblici. I cittadini che vogliono avere più informazioni sulle minacce di terrorismo possono chiamare un numero che è stato creato apposta (1771).

Il massimo livello d’allerta che il Centro di crisi belga ha rilevato a Bruxelles sabato, domenica e lunedì corrisponde a una minaccia d’attacco “seria e imminente”. I consigli ai cittadini sono questi: evitare luoghi affollati come stazioni ferroviarie e concerti; rispettare i controlli di sicurezza; evitare di diffondere informazioni non confermate.

Su una scala da 1 a 4, il resto del Belgio è in un’allerta di livello 3 (minaccia possibile e probabile). Le altre città non devono applicare le stesse misure di sicurezza di Bruxelles, ma chi vuole può farlo. Così ha fatto Vilvoorde, una città da cui diverse persone sono partite per arruolarsi nell’Isis.

Dopo che l’allerta terrorismo è salita sabato a Bruxelles, locali e sale concerti hanno annullato gli eventi in programma. Bar e ristoranti hanno chiuso presto in un sabato sera deserto nella capitale.

Il ricercato principale è Abdeslam, che il giorno dopo gli attentati è stato portato da Parigi a Bruxelles in auto da Hamza Attou e Mohammed Amri, due amici.

Ora, Attou e Amri dicono che Abdeslam sembrava “estremamente teso” e “forse pronto a farsi saltare in aria”.

Ma la minaccia di terrorismo va oltre ad Abdeslam.

“Ci sono anche informazioni su altri sospettati”, ha detto Caroline Vandenberghe, l’esperta giudiziaria della radio nazionale belga VRT.

Vandenberghe ha parlato di “altre unità terroristiche che vorrebbero condurre attacchi su Bruxelles come quelli di Parigi”. Le informazioni arriverebbero da “servizi di intelligence stranieri”.

Anche il ministro degli Esteri belga, Jan Jambon, ha detto che Abdeslam “non è l’unico sospettato” che la polizia sta cercando.

Un ventiseienne belga di origini marocchine, Ahmet Dahmani, è stato arrestato venerdì 20 novembre ad Antalya, in Turchia. Arrestati anche altri due sospettati che erano venuti dalla Siria per incontrare Dahmani.

La polizia francese ha pubblicato su Twitter la foto di un sospettato, nel tentativo di identificare il “terzo autore di uno degli attentati” del 13 novembre allo Stade de France.

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