Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:09
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’app delle Nazioni Unite per sfamare i siriani

Immagine di copertina

Si chiama Share the meal e consente di donare fino a 140 euro all'anno con il proprio smartphone, per regalare un pasto ai rifugiati siriani

Il World Food Program (Wfp) ha creato un’applicazione che permette a chiunque, da ogni parte del mondo, di donare soldi per aiutare a sfamare i 4 milioni di rifugiati siriani che si sono riversati nei paesi vicini attraverso il proprio smartphone.

S&D

Creata da una start-up di Berlino, l’app si chiama Share the meal (condividi un pasto), e consente di finanziare le iniziative del World Food Program in Giordania, uno dei Paesi con la più altra concentrazione di siriani fuggiti dalla guerra civile.

La nuova applicazione, disponibile sia per iPhone che per Android, consente di donare da un minimo di 0,5 dollari al giorno, il costo di una barretta energetica, fino a 150 dollari (140 euro) all’anno e le donazioni sono direttamente destinate al fondo del Wfp.

L’agenzia delle Nazioni Unite necessita infatti di 26 milioni di dollari a settimana per sfamare i 4 milioni di rifugiati siriani residenti nei Paesi che confinano con la Siria, e per l’insufficienza dei fondi a disposizione nel 2014 ha dovuto ridurre le razioni di cibo a 1.3 milioni di persone.

Il direttore del settore delle innovazioni del Wfp, Robert Opp, ha dichiarato all’agenzia Reuters: “Abbiamo ideato Share the meal per accrescere la fetta di persone che può contribuire alla causa, e cerchiamo partner nel settore privato che possano aiutarci”. Solo due mesi fa l’agenzia ha lanciato una nuova raccolta di fondi e una campagna di sensibilizzazione insieme a grandi marchi come McDonald’s e Google.

Lo scopo del progetto è diminuire le fame e migliorare le condizioni di vita nei campi profughi e nelle comunità siriane in Libano e Giordania, per cercare di diminuire il numero di persone che si imbarcano in un rischioso viaggio verso l’Europa.

Tradizionalmente, i donatori più influenti all’interno dei programmi del World Food Program sono i governi, ma l’organizzazione sta cerando altri modi per aumentare le proprie entrate. In un summit di emergenza tenutosi a Bruxelles lo scorso settembre, i membri dell’Unione Europea hanno promesso di donare un miliardo in più all’Unhcr (United Nations High Commissioner for Refugees), al Wfp e ad altre agenzie del settore, aumentando i fondi destinati alla Turchia, alla Giordania e al Libano.

La portavoce del World Food Program, Shada Moghraby, che lavora al campo per rifugiati a Zaatari, ha affermato che sono numerose le ragioni che spingono i siriani ad affrontare il viaggio verso l’Europa, ma sicuramente svolge un ruolo  fondamentale la mancanza di cibo.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini