Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:34
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

In Catalogna vincono gli indipendentisti

Immagine di copertina

Alle elezioni regionali, il fronte unito dei separatisti ottiene 72 seggi su 135, ma non raggiunge la maggioranza assoluta dei voti

In Catalogna i partiti indipendentisti hanno vinto le elezioni regionali di domenica 27 settembre, ottenendo 72 seggi su 135, ossia la maggioranza del parlamento.

Il fronte separatista è formato da Junts Pel Sì Insieme per il sì –, che ha ottenuto il 39,64 per cento dei voti e 62 seggi e Candidatura d’Unitat PopolarCandidatura di Unità popolare -, che ha raggiunto l’8,21 per cento dei consensi, guadagnando 10 seggi. Insieme, i due partiti indipendentisti non hanno quindi raggiunto la maggioranza assoluta alle urne, arrivando soltanto al 47,8 per cento dei voti.

Lo schieramento del governo spagnolo rappresentato dal Partito popolare del premier Mariano Rajoy ha perso 8 seggi rispetto alle elezioni del 2012, ottenendone 11, con l’8,48 per cento dei consensi. 

L’affluenza ha raggiunto la percentuale record del 77,46 cioè quasi dieci punti percentuali in più rispetto al 67,76 per cento di tre anni fa. 

Questi dati riportano una vittoria importante per gli indipendentisti e il loro leader Artur Mas e un duro colpo per il governo di Rajoy che dovrà affrontare a dicembre le elezioni politiche nazionali.

Il fronte indipendentista, non avendo raggiunto la maggioranza assoluta di voti sembra ancora lontano da una vittoria in caso di un referendum. Il programma di Artur Mas, comunque, prevede la nascita di una Catalogna indipendente entro il 2017, contro il parere della Corte costituzionale iberica.

Se davvero si arrivasse a un voto popolare e la Catalogna si autoproclamasse indipendente, la Spagna perderebbe 7,5 milioni di abitanti, ossia il 16 per cento della propria popolazione, con conseguenze determinanti sull’economia del Paese. 

“Chiediamo al mondo di riconoscere la vittoria della Catalogna e quella del sì” ha dichiarato il leader di Junts Pel Sì, dopo lo scrutinio di tre quarti delle schede. “Abbiamo vinto e questo ci dà un’enorme forza per portare avanti il nostro progetto”. Mas ha poi sottolineato che non è stato solo il suo partito a vincere, ma anche la democrazia.

Antonio Banos, il leader dei secessionisti radicali della Candidatura d’Unitat Popolar, ha twittato: “Dedicato allo stato spagnolo. Senza rancore, adios!”. 

Rispetto alle ultime elezioni regionali, il partito ha più che raddoppiato i suoi voti e triplicato i suoi seggi. Nel 2013 infatti aveva ottenuto 3 deputati al parlamento di Barcellona, avendo registrato il 3,48 per cento dei consensi. 

Il quotidiano spagnolo El Mundo, al contrario di altri giornali iberici ed esteri ha deciso di titolare la notizia della vittoria del fronte separatista facendo notare che la coalizione di Mas e Banos non ha raggiunto la maggioranza assoluta: “Gli indipendentisti non convincono più della metà dei votanti catalani”, si legge.

Effettivamente, molti cittadini della regione si sono opposti alle idee di Junts Pel Sì, e hanno regalato il proprio consenso al centrodestra di Ciutadans Cittadini – il braccio regionale del partito nazionale Ciutadanos

Ciutadans si è registrato come terzo agli spogli, ottenendo 25 seggi, dai nove di tre anni fa e più che raddoppiando i propri voti.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Tusk: “Non voglio spaventare nessuno ma in Europa dobbiamo prepararci alla guerra”
Esteri / Gaza: i morti salgono a 32.623, oltre 75mila i feriti. Idf uccidono vicecapo unità missilistica di Hezbollah. Negoziati: Netanyahu invia i capi del Mossad e dello Shin Bet in Qatar ed Egitto. Gerusalemme: 125mila musulmani pregano ad al-Aqsa per il terzo venerdì di Ramadan, 11 arresti
Esteri / La Corte de L'Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo, servizi di base e aiuti umanitari a Gaza
Ti potrebbe interessare
Esteri / Tusk: “Non voglio spaventare nessuno ma in Europa dobbiamo prepararci alla guerra”
Esteri / Gaza: i morti salgono a 32.623, oltre 75mila i feriti. Idf uccidono vicecapo unità missilistica di Hezbollah. Negoziati: Netanyahu invia i capi del Mossad e dello Shin Bet in Qatar ed Egitto. Gerusalemme: 125mila musulmani pregano ad al-Aqsa per il terzo venerdì di Ramadan, 11 arresti
Esteri / La Corte de L'Aja ordina a Israele di garantire le forniture di cibo, servizi di base e aiuti umanitari a Gaza
Esteri / Russia: arrestati 5 giornalisti. Cremlino apre alla liberazione di Gershkovich
Esteri / L’ex neonazista che ispirò “American History X” scopre le sue origini ebree con un test del Dna e si converte
Esteri / Le indiscrezioni sulle cure di Kate Middleton: “Tre settimane di chemio e trattamenti a casa”
Esteri / Ilaria Salis di nuovo in catene, gli amici minacciati fuori dal tribunale
Esteri / Oltre 32.500 morti a Gaza. Libano, Meloni visita i militari italiani: "La pace è deterrenza e impegno". Anp: domenica giurerà il nuovo governo. Politico: "Pentagono valuta di finanziare una forza di peacekeeping dopo la guerra". Netanyahu: "Ci prepariamo a entrare a Rafah"
Esteri / Il nuovo business di Donald Trump: vendere bibbie a 60 dollari l’una
Esteri / Altri 16 bambini e adolescenti rimasti feriti a Gaza arrivano in Italia