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Cosa significa chiedere asilo in Europa

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Tutto quello che c'è da sapere sul regolamento di Dublino e sulle richieste d'asilo: quante sono, da quali leggi sono vincolate e chi ne ha diritto

L’Unione europea ha convocato un vertice straordinario sull’immigrazione che si terrà il 14 settembre 2015 a Bruxelles, in Belgio. Verranno discusse una serie di politiche da adottare per prevenire il traffico di migranti, della politica di ritorno e della cooperazione internazionale in risposta ai massicci flussi migratori che stanno interessando molti stati europei.

I numeri delle migrazioni

Un numero record di 107.500 migranti ha raggiunto le coste europee soltanto nel mese di luglio in quella che l’Ue ha definito una crisi “senza precedenti”.

Secondo un report dell’Unhcr – l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – il 2014 è stato l’anno in cui, a causa di conflitti e guerre, si è registrato il maggior flusso migratorio mondiale.

In tutto il 2014, sarebbero 59,5 milioni gli sfollati. 10 anni fa erano 37,1 milioni.

Se tutte le persone in fuga dai propri stati di cittadinanza fossero riunite sotto una sola bandiera, sostiene l’Unhcr, costituirebbero il 24esimo stato per popolazione in tutto il mondo.

L’Unione europea ha dichiarato che sono state avanzate all’interno del suo territorio più di 32.500 richieste d’asilo in due anni.

Le richieste d’asilo negli stati dell’Unione europea sono regolate dal Regolamento di Dublino II, un atto giuridico che è vincolante per gli stati membri.

Cos’è il regolamento di Dublino

Il regolamento di Dublino II è un provvedimento emanato nel 2003 che regolamenta le richieste d’asilo nei paesi dell’Ue e in alcuni paesi fuori dalla comunità europea quali la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein.

Questo provvedimento obbliga i richiedenti asilo a fare richiesta sul territorio del primo stato europeo in cui essi approdano senza poterla reiterare in altri stati dell’Ue.

Il regolamento prevede anche un sistema di controllo tramite un archivio condiviso tra i vari stati, noto con il nome di Eurodac, in cui ogni richiedente è obbligato a registrare le proprie impronte digitali in maniera tale da evitare di poter presentare domande multiple.

Questo regolamento crea uno svantaggio per gli stati dell’Europa meridionale, come l’Italia e la Grecia, che ricevono un numero di richieste d’asilo molto maggiore rispetto ad altri Paesi europei, in cui gli approdi dei migranti sono più rari a causa dell’assenza di uno sbocco sul mare. 

I richiedenti asilo: la differenza tra migrante e rifugiato

Per il diritto internazionale, un richiedente asilo è una persona perseguitata nel proprio Paese di origine che chiede il riconoscimento dello status di rifugiato dopo essere arrivato sul territorio di uno stato diverso dal suo.

Fino al momento della decisione da parte dello stato ospitante, il richiedente asilo ha diritto a vivere sul territorio del Paese in cui è arrivato anche se sprovvisto di documenti o se entrato illegalmente.

Lo status di rifugiato è stato definito dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato internazionale stilato dall’Onu che regolamenta diverse disposizioni di diritto internazionale umanitario ed in particolar modo le richieste d’asilo.

Nell’articolo 1 si legge che il rifugiato è una persona che per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza sociale o opinione politica rischia di essere discriminato e perseguitato nel proprio Paese.

Un migrante è invece chi sceglie di lasciare il proprio paese d’origine per cercare una sistemazione e una condizione di vita migliore da quella che ha nel proprio Paese di origine. Un migrante non è necessariamente anche un richiedente asilo.

Il tempo che serve ad accertare le condizioni delle richieste d’asilo e a capire se un migrante possa godere dello status di rifugiato o meno, è dunque una delle cause principali delle lunghe attese.

Le reazioni di alcuni Paesi europei

Secondo l’Onu, circa 300mila persone hanno tentato la sorte attraversando il Mediterraneo per raggiungere l’Europa solo nel 2015 e di questi almeno 2.400 sono morti. Dei sopravvissuti, circa 100mila hanno raggiunto le coste dell’Italia, mentre altri 160mila sono sbarcati su quelle della Grecia.

La Germania è lo stato che riceve il maggior numero di domande d’asilo tra tutti gli stati dell’Unione europea. Sono state più di 154mila le richieste d’asilo tra gennaio e giugno. Nel 2014 il numero si era fermato a 68mila. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato martedì 25 agosto di voler sospendere il regolamento di Dublino per i richiedenti asilo siriani, a prescindere dal luogo in cui sono approdati sul territorio dell’Ue.

Insieme al Regno Unito e la Francia, la Germania ha inoltre detto che l’Ue dovrebbe stilare una lista di “Paesi d’origine sicuri”, che consenta il rimpatrio immediato di alcuni migranti.

(In basso, il grafico del New York Times mostra il numero totale di richieste d’asilo tra gli stati maggiormente interessati dai flussi migratori degli ultimi anni a partire dal 2011)

In Macedonia, a partire da metà giugno, la polizia ha dichiarato che più di 45mila persone sono entrate dal confine meridionale con la Grecia.

L’Ungheria e la Bulgaria hanno deciso di costruire dei muri lungo i confini più permeabili.

L’Unhcr ha fatto richiesta all’Unione europea di sostenere in particolar modo gli stati come Macedonia e Serbia nell’assistenza ai migranti.

Il video

Un video della Bbc mostra in 90 secondi le leggi sull’immigrazione attualmente in vigore nell’Unione europea.

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