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L’elezione del Presidente della Repubblica

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Tutto quello che c'è da sapere sull'elezione del capo di stato italiano

Oggi il parlamento italiano, riunito in seduta comune insieme ai delegati delle 20 regioni del Paese, voterà per scegliere il prossimo Presidente della Repubblica.

COME SI VOTA?

Il Presidente della Repubblica Italiana viene eletto da tutti i Deputati e i Senatori riuniti in seduta comune presso la Camera dei Deputati. A questi, dall’elezione del 1971 (la prima successiva all’istituzione delle regioni), si aggiungono tre rappresentanti per ogni regione italiana, con l’eccezione della Valle d’Aosta che esprime un solo delegato.

In questa elezione, l’assemblea sarà composta da 1009 persone: 630 deputati, 315 senatori, 6 senatori a vita e 58 rappresentanti delle regioni.

Questi ultimi sono scelti da ciascun consiglio regionale, e la prassi vuole – senza alcun obbligo – che siano il presidente della regione, un esponente della maggioranza e uno dell’opposizione.

Per eleggere il presidente, nelle prime tre votazioni è richiesta una maggioranza qualificata, pari ai due terzi degli elettori. Qualora in nessuna delle prime tre votazioni fosse raggiunta la maggioranza, si proseguirà con nuove votazioni in cui, per eleggere il Presidente della Repubblica, è richiesta la maggioranza del 50 per cento più uno dei membri dell’assemblea.

Oggi alle 15 si terrà la prima votazione. Se non sarà eletto il presidente della Repubblica, si proseguirà con altre votazioni, due o tre, nella giornata di domani.

Nella storia, solo in due occasioni si è eletto un presidente nei primi tre scrutini (in entrambi i casi nel primo scrutinio): nel 1985 con l’elezione di Francesco Cossiga e nel 1999 con l’elezione di Carlo Azeglio Ciampi. L’elezione che ha richiesto più votazioni, invece, è stata quella di Giovanni Leone, per il quale si dovette arrivare addirittura al ventitreesimo scrutinio.

COME E’ COMPOSTA L’ASSEMBLEA DEI GRANDI ELETTORI?

Tra i 1009 membri dell’Assemblea che eleggerà il prossimo Presidente della Repubblica, il gruppo più numeroso è quello del Partito Democratico, con 446 grandi elettori, seguono Forza Italia con 142, il Movimento Cinque Stelle con 129, Area Popolare (il gruppo formato dal Nuovo Centrodestra e l’Udc) con 75, la Lega Nord con 38, Sel con 34, i fuoriusciti del Movimento Cinque Stelle con 32, il gruppo Autonomie-Estero-Psi con 32, Scelta Civica 32, Grandi Autonomie e Libertà con 15, Per l’Italia con 13, Fratelli d’Italia con 10.

L’assemblea di norma è presieduta congiuntamente dai presidenti di Camera e Senato. Tuttavia, in questa occasione, sarà presieduta dalla sola presidente della Camera Laura Boldrini, coadiuvata dal vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, dal momento che, in seguito alle dimissioni di Giorgio Napolitano, il presidente del Senato, Pietro Grasso, è divenuto capo dello stato facente funzioni.

Un fatto abbastanza insolito è l’assenza dall’assemblea di numerosi leader dei principali partiti politici. Infatti, né il premier e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, né il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, né quello del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, né il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini (che è europarlamentare) fanno parte del Parlamento italiano. Neanche il leader di Sel, Nichi Vendola, è parlamentare, ma in quanto Presidente della Regione Puglia parteciperà all’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

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