Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Vent’anni dopo

Immagine di copertina

A vent'anni di distanza dal genocidio, il Ruanda è un paese vivo e fiorente, ma ancora segnato da quella tragedia

Vent’anni fa, in cento giorni di massacri tra aprile e luglio 1994, circa un milione di uomini, donne e bambini ruandesi sono stati uccisi dai loro concittadini. Si è trattato di uno dei peggiori genocidi della storia, che ha lasciato il segno in Ruanda, in Africa e nel mondo.

S&D

Con uno sterminio premeditato le milizie estremiste Hutu hanno massacrato i membri della minoranza etnica Tutsi – uccidendo i tre quarti di loro presenti nel paese – così come gli Hutu moderati. Molti di coloro che sono sopravvissuti alla carneficina sono stati mandati in esilio o sono rimasti sfregiati; lo stupro è stato usato come arma, diffondendo l’HIV. Almeno 800 mila persone sono morte.

In questi giorni, centinaia di persone si sono riunite nella capitale del Ruanda, Kigali, per le cerimonie commemorative delle vittime, cui però non prenderà parte alcun rappresentante del governo francese. La Francia ha voluto prendere in questo modo le distanze da quanto dichiarato in un’intervista con il settimanale Jeune Afrique dal presidente Kagame, il quale ha denunciato apertamente il “ruolo diretto del Belgio e della Francia in preparazione politica per il genocidio”. Il ministero degli esteri francese ha detto che i commenti del presidente Kagame vanno contro gli sforzi di riconciliazione compiuti dai due paesi.

In un commento pubblicato sul Los Angeles Times, Jonathan Tepperman spiega che visitando il Ruanda oggi si scopre una terra straordinariamente tranquilla e ben ordinata. Hutu e Tutsi convivono pacificamente in villaggi di campagna. Sotto la leadership tecnocratica e di buon senso del presidente Paul Kagame, che ha guidato il paese dal rovesciamento del regime, l’economia del Ruanda è esplosa: il Pil è salito a un tasso medio dell’8 per cento negli ultimi cinque anni e più di un milione di cittadini sono usciti dalla soglia di povertà dal 2006.

L’anno scorso, la Banca mondiale ha classificato il Ruanda come il secondo posto migliore in Africa per fare affari, mentre per Transparency International è la seconda nazione meno corrotta del continente.La mortalità infantile è scesa del 70%, e le morti per malaria e malattie correlate sono crollati più dell’85 per cento dal 2005.

Le donne ruandesi, inoltre, hanno fatto la storia con il loro nuovo ruolo vitale nella politica e nella società civile, come racconta Swanee Hunt su Foreign Affairs. Non più confinate a lavori di casa, sono diventate una forza politica dal consiglio del più piccolo villaggio fino alle più alte sfere del governo nazionale.

Nonostante questi successi, negli ultimi anni le accuse contro il presidente Kagame sono diventate sempre più numerose e difficili da ignorare. I giornalisti ruandesi lamentano frequenti molestie dal governo e l’anno scorso il trattamento riservato ai media ha fatto sì che il Paese fosse dichiarato “non libero” dalla classifica di Freedom House.

Kagame ha vietato alcuni partiti politici, ha vinto le sue ultime due elezioni con margini di consenso poco realistici (oltre il 90 % sia nel 2003 e nel 2010) e al momento rifiuta di garantire le sue dimissioni alla fine del suo secondo mandato – che termina nel 2017- come richiederebbe la Costituzione.

Molti cittadini si lamentano inoltre perché i migliori posti di lavoro appartengono ai Tutsi, che rappresentano solo il 14 per cento della popolazione e costituiscono anche la maggioranza del governo di Kagame.

Anche gli Stati Uniti, l’alleato più coraggioso di Kagame, alla fine sembrano aver perso la pazienza. Dopo anni di sostegno a Kagame, nel dicembre del 2012 il presidente Obama è intervenuto personalmente chiedendo al presidente ruandese di fermare la sua ingerenza nella vicina guerra civile del Congo, che sembra ormai interminabile.

In una recente intervista, Kagame ha risposto a critiche simili a queste che sono state mosse al suo paese dagli esperti stranieri, notando come la gran parte di essi non abbia mai visitato il luogo di cui stanno parlando. “Gli esperti vogliono vedere il Ruanda a loro immagine. Pensano come i ruandesi devono comportarsi, pensare. Ogni cosa fatta diversamente è sbagliata. E questo non va bene”, ha detto Kagame.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini