Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:20
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Non guardare quella donna

Immagine di copertina

In Afghanistan un medico uomo non può visitare una donna, né guardare il suo volto, ma a Herat qualcosa potrebbe cambiare

In Afghanistan un medico uomo non può visitare una donna, guardare il suo volto, una parte del suo corpo. Non può neanche rivolgerle la parola, tanto è vero che nel film “Viaggio a Kandahar” di Mohsen Makhmalbaf il dottore, per cercare di aiutare una malata, deve rivolgere la parola al bambino che l’accompagna mentre lei, da dietro una tenda, cerca di rispondere al meglio sperando che venga trovato un rimedio al suo malanno.

S&D

La realtà, soprattutto in alcune province al confine con il Pakistan, è ancora quella descritta dal film del 2001. Al confine con l’Iran, nella provincia di Herat, da un po’ di tempo invece le cose hanno cominciato a cambiare. Le resistenze dei mariti a consentire che un uomo visiti la propria moglie sono state vinte grazie a una attività volta a diffondere una nuova cultura, capace di mettere in primo piano il valore della salute rispetto a quello del rispetto delle norme religiose lette in chiave fondamentalista.

L’attività è condotta dal Fet (Female Engagement Team), gruppo di donne militari che fa capo al Prt (Provincial reconstruction team) delle Forze armate italiane di stanza a Herat. Donne che aiutano altre donne a uscire dall’isolamento, con lo scopo di migliorare la loro condizione di vita. Dopo un corso che si svolge al 28° Reggimento “Pavia” di Pesaro, queste ragazze entrano a far parte del gruppo che, come era avvenuto nel caso dei Balcani, del Libano e della Somalia, opera nelle città e nei villaggi garantendo check-up medici e consulenze su igiene personale, maternità e cura dei figli.

“Non è ancora facile rapportarsi con la componente maschile delle famiglie. Il senso dell’onore frena molto, ma negli ultimi mesi abbiamo avuto la soddisfazione di vedere mariti che, senza essere più spronati da noi come in passato, portano le loro mogli dai nostri medici, nelle nostre basi militari, con il desiderio di farle guarire e stare bene”, spiega la psicologa di contingente, il tenente Lucia Grasso. Segno che la mentalità comincia a cambiare, che l’opera di informazione e disseminazione di notizie su salute, cura e cultura compiuta negli anni ha avuto i suoi frutti.

La violenza e i maltrattamenti in famiglia, tuttavia, restano una realtà. Un episodio specifico lo racconta, riporta ancora la psicologa di Herat. “Siamo dovuti intervenire per aiutare le figlie di una donna maltrattata. Il marito, ritenendo che lei gli avesse disobbedito, le aveva amputato il naso”. Lo sfregio fisico rimane dunque uno dei metodi preferiti da alcuni uomini per mortificare la bellezza e la personalità delle donne, per esercitare su di loro un subdolo potere.

Tuttavia, a sentire il tenente Grasso, la capacità di resilienza delle donne afghane, la loro volontà di uscire da simili situazioni, è difficile da scalfire. “Abbiamo incontrato le 4 figlie della donna sfigurata, per dare loro un sostegno morale. Una delle bambine, la più grande, ha 10 anni, che in Afghanistan significa essere già adulta. Ci ha parlato della sua volontà di vivere in un posto in cui nulla di tutto questo accada più, di battersi per i suoi diritti”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini