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La Turchia ha bisogno di una costituzione islamica, ha detto il presidente del parlamento

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Le dichiarazioni di Kahraman hanno attirato aspre critiche. Altri membri dell'Akp smentiscono che il governo voglia depennare il secolarismo dalla nuova costituzione

Il presidente del parlamento turco ha causato un’ondata di indignazione e di proteste martedì 26 aprile 2016 dopo aver dichiarato che la nuova costituzione dovrebbe essere priva di riferimenti alla laicità e al secolarismo.

S&D

L’opposizione ha condannato la dichiarazione e gli sforzi del governo per arrivare a un accordo sul nuovo documento potrebbero ora essere seriamente compromessi.

Il presidente Ismail Kahraman ha dichiarato lunedì in tarda serata che la Turchia, un paese a maggioranza musulmana, ha bisogno di una costituzione religiosa, proposta che contraddice i principi fondamentali della moderna repubblica turca.

I suoi commenti e le reazioni che hanno causato rendono evidente una spaccatura nella società turca che risale agli anni Venti, quando Mustafa Kemal Ataturk creò una repubblica secolare sulle rovine della teocrazia ottomana. Bandì l’islam dalla vita pubblica, rimpiazzò i caratteri arabi con quelli latini e promosse l’abbigliamento occidentale e i diritti delle donne.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan e il partito di governo Akp da lui fondato, che affonda le radici nell’Islam politico, hanno provato a restaurare il ruolo dell’islam nella vita pubblica del paese. Hanno incoraggiato l’istruzione religiosa e permesso l’uso del velo, prima bandito dagli uffici pubblici, nelle università e in parlamento. 

Inoltre il Diyanet per gli affari religiosi ha visto una crescita esponenziale in termini di budget e personale e ha ormai un controllo pressoché totale sulla vita religiosa del paese, senza mancare di offrire i suoi servigi anche a ministeri come quello dell’istruzione o della sanità

L’Akp vorrebbe rimpiazzare la costituzione, che risale al periodo dopo il colpo di stato militare del 1980. Come presidente del parlamento, Kahraman supervisiona il lavoro sulla bozza del nuovo testo.

“La nuova costituzione non dovrebbe essere secolarista”, ha detto Kahraman. “Deve affrontare il tema della religione… questa nuova costituzione non dovrebbe essere irreligiosa ma al contrario dovrebbe essere una costituzione religiosa”.

I critici temono che la nuova costituzione possa concentrare troppo potere nelle mani di Erdogan, che vuole una presidenza esecutiva per rimpiazzare l’attuale sistema parlamentare. Il governo ha promesso che gli standard europei in materia di diritti umani saranno alla base del nuovo testo.

Mustafa Sentop, un membro di alto rango dell’Akp a capo della commissione parlamentare sulla riforma costituzionale, ha detto che la bozza mantiene il precetto del secolarismo e che il suo partito non ha discusso di rimuoverlo.

Ma i commenti di Kahraman hanno attirato le critiche dell’opposizione che non vedono di buon occhio gli ideali islamisti del partito di governo.

Kemal Kilicdaroglu, a capo della principale formazione di opposizione, il Partito republicano del popolo (Chp) ha scritto su Twitter: “Il secolarismo è il principio primario della pace sociale… il secolarismo esiste per assicurare a tutti la libertà di credo, Ismail Kahraman!”

Devlet Bahceli, leader del partito di opposizione Movimento nazionalista (Mhp) ha detto che non è corretto mettere in discussione il secolarismo e ha invitato Kahraman a rivedere la propria posizione.

La polizia di Ankara è ricorsa allo spray al peperoncino per disperdere circa 50 dimostranti, inclusi alcuni deputati del Chp, che hanno manifestato fuori dal parlamento. Decine di loro sono stati arrestati.

Membro della Nato e aspirante membro dell’Unione Europea, la Turchia è stata a lungo indicata dai partner occidentali come un modello di nazione secolarista e democratica con una popolazione a maggioranza musulmana.

I sostenitori di Erdogan lo vedono come il campione della classe lavoratrice più devota che ristabilisce l’equilibrio in un paese che è stato dominato per gran parte del secolo scorso da una élite secolare. Erdogan, che dopo lo stesso Ataturk è il leader più rappresentativo della Turchia, ha vinto quasi il 52 per cento delle preferenze durante le elezioni presidenziali dell’agosto 2014.

L’Akp occupa 317 dei 550 seggi del parlamento e avrebbe bisogno di 330 voti per sottoporre la bozza della nuova costituzione a referendum. Ciò significa che deve assicurarsi il voto di deputati appartenenti ad altri schieramenti, una campagna che rischia di essere compromessa dall’exploit di Kahraman.

Un funzionario dell’Akp ha riferito a Reuters che “Queste dichiarazioni complicano la situazione. Dovremo far capire al pubblico che questo approccio non è stato nemmeno preso in considerazione, ma francamente non sarà affatto semplice”.

Kahraman ha detto che l’attuale costituzione è già religiosa perché ha dichiarato festività nazionali le feste religiose islamiche, anche se non cita mai Allah.

La Turchia ha modificato la sua costituzione del 1924 quattro anni più tardi per eliminare l’Islam come religione di stato. Gli storici ritengono che questa misura sia la base della repubblica turca moderna, democratica e secolarista. L’attuale costituzione non promuove nessuna religione ufficiale.

La stragrande maggioranza dei turchi è sunnita, ma un quinto dei suoi 78 milioni di abitanti è di religione alevi (confessione che si rifà alle tradizioni sciita, sufi e anatolica). Ci sono circa centomila cristiani e 17 mila ebrei.

Un sondaggio condotto nel 2013 dall’istituto Pew ha mostrato che il 12 per cento dei turchi sarebbe favorevole alla shari’a, il diritto islamico, come legge ufficiale.

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