Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:09
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Cose da sapere sul Super Tuesday

Immagine di copertina

Il primo marzo 2016 democratici e repubblicani saranno chiamati al voto per le primarie in 13 stati: un importante appuntamento elettorale

Martedì primo marzo gli elettori dei Democratici e dei Repubblicani di tredici diversi stati americani e delle isole Samoa Americane sono chiamati a votare alle primarie per scegliere il candidato del proprio partito per le elezioni presidenziali del novembre del 2016.

S&D

Si tratta del cosiddetto Super Tuesday, il martedì delle primarie statunitensi che vede il maggior numero di stati al voto e che, in genere, si rivela determinante per capire chi sarà il candidato alla Casa Bianca di ciascuno dei due partiti o quanto meno dà un chiaro indirizzo in tal senso.

Tra i Democratici sono rimasti ancora in corsa l’ex first lady, ex senatrice dello stato di New York ed ex segretario di Stato Hillary Clinton e il senatore del Vermont Bernie Sanders.

Tra i Repubblicani, invece, sono rimasti il miliardario Donald Trump, il senatore della Florida Marco Rubio, il senatore del Texas Ted Cruz, il governatore dell’Ohio John Kasich e il neurochirurgo Ben Carson.

Per conoscere i risultati bisognerà attendere l’una di notte ora italiana, quando arriveranno i primi risultati provenienti da Georgia, Vermont e Virginia, mentre gli ultimi arriveranno alle sei del mattino italiane, provenienti dall’Alaska.

Qui di seguito abbiamo spiegato, stato per stato, chi voterà oggi e quali sono le prospettive dei diversi candidati in ognuno di essi. Questo invece è un divertente video esplicativo sul Super Tuesday 

ALABAMA

L’Alabama è uno stato storicamente repubblicano in cui i Democratici hanno vinto l’ultima volta nel 1976 con Jimmy Carter. La parte principale dell’elettorato democratico sono soprattutto gli afroamericani che abitano l’area centrale dello stato, che fa parte della cosiddetta Black belt, la fascia di territorio del sud a maggioranza afroamericana.

Per questa ragione, tra i Democratici è considerata scontata la vittoria di Hillary Clinton, che gode di un ampio consenso tra gli afroamericani. In South Carolina, infatti, l’84 per cento della popolazione di colore ha dato il proprio voto all’ex senatrice di New York, contribuendo alla sua schiacciante vittoria.

Tra i Repubblicani, invece, i sondaggi danno in Alabama, come nel resto del sud, una netta vittoria di Donald Trump con oltre il 40 per cento dei voti. Finora, nell’unico stato del sud già andato al voto, la South Carolina, Trump ha vinto con un ampio margine.

ALASKA

L’Alaska è uno stato storicamente repubblicano, dove i Democratici sono riusciti a vincere solo nel 1964 con Lyndon Johnson. Solo i Repubblicani sono chiamati al voto in questo stato nel Super Tuesday, ed essendo uno stato poco abitato non sono stati fatti particolari sondaggi su come andrà.

Nelle primarie del 2012 il candidato Mitt Romney aveva vinto con un margine ristretto sul conservatore Rick Santorum.

ARKANSAS

In Arkansas dal 2000 hanno sempre vinto i Repubblicani. Al tempo stesso, è lo stato dell’ex presidente democratico Bill Clinton, che ne è stato governatore e che alle presidenziali qui ha vinto in modo netto sia nel 1992 che nel 1996.

Tra i Democratici, quindi, è considerata scontata la vittoria di Hillary Clinton, moglie dell’ex presidente. Tra i Repubblicani è considerato in vantaggio dai sondaggi Donald Trump, ma sarà determinante il voto della popolazione di confessione battista, che in questo stato rappresenta il 39 per cento degli abitanti.

COLORADO

Nelle elezioni del 2008 e del 2012 il Colorado è stato vinto dai Democratici, ma tradizionalmente è in bilico tra i due partiti e, di conseguenza, può essere determinante per la vittoria nelle elezioni presidenziali.

Tra i Democratici, vista la buona presenza di liberali bianchi nella capitale, Denver, Bernie Sanders, particolarmente apprezzato in questo segmento dell’elettorato, può fare un buon risultato, anche se la favorita rimane Hillary Clinton.

Tra i Repubblicani, invece, per quanto Trump sia considerato anche qui il favorito, può essere uno stato nel mirino di Ted Cruz. I candidati più conservatori dei Repubblicani, in genere, hanno un notevole consenso negli stati del Midwest come il Colorado: nel 2012, ad esempio, qui ci fu una buona affermazione di Rick Santorum su Mitt Romney.

GEORGIA

La Georgia è uno stato tendenzialmente repubblicano, ma con una minoranza molto importante di afroamericani, che rappresentano lo zoccolo duro dell’elettorato democratico nello stato.

Proprio per questa ragione, tra i Democratici la Clinton è nettamente favorita nelle primarie democratiche.

Tra i Repubblicani, invece, come negli altri stati del sud Trump è dato in netta maggioranza, ma qui si potrebbe prospettare un’interessante sfida per il secondo posto tra Marco Rubio, senatore della confinante Florida, e Ted Cruz, che nel sud gode di un buon consenso.

MASSACHUSETTS

Si tratta di uno degli stati più democratici in assoluto, in cui i Repubblicani hanno vinto l’ultima volta nel 1984 con Ronald Reagan, che in quell’occasione vinse in 49 stati su 50.

L’elettorato del Massachusetts è tendenzialmente bianco e liberale, il profilo tradizionale degli elettori di Bernie Sanders che, inoltre, viene da uno stato, il Vermont, che confina con il Massachussetts.

Per questa ragione potrebbe profilarsi un interessante testa a testa tra la Clinton e Sanders.

Tra i Repubblicani, invece, il favorito è anche qui Donald Trump, ma potrebbe arrivare un ottimo risultato anche da parte di Marco Rubio, potenzialmente forte negli stati tradizionalmente più liberali, e di John Kasich, che qui dovrebbe ottenere il suo migliore risultato.

MINNESOTA

Il Minnesota è uno stato tendenzialmente democratico e con una popolazione bianca e con una notevole percentuale, il 28 per cento, di abitanti di confessione evangelica.

Tra i Democratici la Clinton è favorita, ma vista la buona percentuale di elettori bianchi e liberali, Sanders può fare un risultato al di sopra della media.

Per i Repubblicani Ted Cruz, complice la forte percentuale di evangelici che già gli hanno garantito la vittoria nel confinante Iowa, potrebbe insidiare Donald Trump, anche qui dato comunque favorito.

OKLAHOMA

L’Oklahoma è uno degli stati più repubblicani d’America. Sia nel 2008 che nel 2012, Barack Obama non ha vinto in nessuna contea. Nello stato, inoltre, è ancora presente una forte presenza (oltre l’8 per cento) di nativi americani.

Tra i Democratici i sondaggi dicono che Bernie Sanders qui ha i numeri per insidiare Hillary Clinton, data comunque per favorita.

Tra i Repubblicani anche qui il favorito è Donald Trump, ma il forte elettorato conservatore (nel 2012 vinse Rick Santorum) può portare anche Ted Cruz a un buon risultato.

TENNESSEE

Il Tennessee è uno stato in cui dal 2000 hanno continuamente vinto i Repubblicani.

Come in tutti gli stati del sud, tra i democratici la Clinton dovrebbe vincere in scioltezza, mentre tra i Repubblicani il favorito è sempre Donald Trump, con Cruz che può cercare di superare Rubio per il secondo posto grazie al forte elettorato conservatore dello stato.

TEXAS

Uno dei più popolosi stati americani, ha un tessuto demografico molto complesso, che va dai latinoamericani cattolici al confine col Messico, ai neri ben presenti nelle aree urbane, ai numerosi conservatori bianchi dell’entroterra.

La presenza di latinoamericani e di neri e il fatto di essere uno stato del sud rendono la Clinton la netta favorita tra i Democratici.

Tra i Repubblicani il favorito qui è Ted Cruz, che è senatore del Texas e gode quindi di un vantaggio su Donald Trump, comunque forte anche in questo stato.

VIRGINIA

La Virginia è il più a nord tra gli stati del sud. Per anni è stato principalmente un territorio a maggioranza repubblicana, e l’elettorato democratico era limitato soprattutto alla zona nei dintorni di Washington, ma sia nel 2008 che nel 2012 Barack Obama ha ottenuto la vittoria in questo stato.

La notevole presenza di neri in alcune zone rende favorita naturale Hillary Clinton tra i democratici, mentre tre i repubblicani è dato avanti Donald Trump, seguito da Rubio e Cruz.

VERMONT

Il Vermont è uno degli stati più democratici d’America. Bernie Sanders è senatore di questo stato, e per questo è dato nettamente favorito nei sondaggi tra i democratici.

Tra i repubblicani è dato per favorito Donald Trump, mentre Marco Rubio e John Kasich, come negli altri stati particolarmente liberali, sono considerati più forti che nel resto degli Stati Uniti.

WYOMING

Stato nettamente repubblicano, sarà solo il partito dell’elefantino a votare qui nel Super Tuesday. Dal momento che il Wyoming non ha molti abitanti, non sono state fatte rilevazioni tra l’elettorato locale. Nel 2012 il vincitore fu Mitt Romney, poi scelto come candidato presidenziale repubblicano.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Ti potrebbe interessare
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini