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Uscire dall’unione doganale costerà al Regno Unito 25 miliardi di sterline all’anno

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Uscire dallo spazio comune Ue entro il quale i paesi membri negoziano accordi commerciali e impostano tariffe esterne comuni, ridurrebbe il Pil dell'1 o 1,2 per cento

Uscire dall’unione doganale europea costerà al Regno Unito 25 miliardi di sterline (27 miliardi di euro) l’anno. L’analisi arriva dal consigliere governativo sulla Brexit, Raoul Ruparel.  L’economia britannica sarà quindi colpita da un “costo permanente” se si deciderà di recedere anche dall’unione doganale dell’Ue. Raoul Ruparel è stato assunto dal ministro per l’uscita dall’Ue, David Davis, per fornire consulenze sulla Brexit.

Ruparel ha detto anche che lasciare l’unione doganale, ovvero quello spazio comune entro il quale i paesi membri negoziano accordi commerciali collettivi e impostano tariffe esterne comuni, ridurrebbe nel lungo termine il Pil dell’1 o 1,2 per cento.

Un gruppo di 53 parlamentari laburisti, guidati dal ministro ombra per la Brexit, Keir Starmer, hanno inviato una lettera aperta chiedendo un “un’analisi costi-benefici rigorosa e consultabile da tutti” che dimostri il motivo per cui Brexit sarebbe l’opzione migliore.

Finora Davis e la premier Theresa May non si sono espressi sul fatto che il Regno Unito debba o meno uscire dall’unione doganale.

Essere all’interno dell’unione doganale, ma al di fuori del mercato unico, permetterebbe di limitare l’immigrazione ma “significherebbe che il Regno Unito non potrà negoziare i propri accordi di libero scambio e dovrà accettare tutto quello che l’Ue negozierà con terze parti”, ha detto lui. 

La deputata laburista, Emma Reynolds, ha detto che i commenti di Ruparel rendono più urgente per la prima ministra delineare la direzione che il Regno Unito vuole imboccare. “Il governo deve chiarire con il popolo britannico che ci sono grandi compromessi da fare in questo processo e che non sarà una cosa facile da ottenere” ha detto.

L’analista Jim Rollo, vice direttore dell’Osservatorio della politica commerciale del Regno Unito ha aggiunto: “25 miliardi di sterline non sono una piccola quantità. Il principale vantaggio di lasciare l’unione doganale è che possiamo fare le nostre offerte commerciali in tutto il mondo, ma non vi è alcuna garanzia che queste saranno megliori di quelle negoziate dalla Ue”. 

Nel frattempo Starmer e la ministra degli Esteri ombra, Emily Thornberry, scriveranno a Davis una lista di 170 domande che ancora rimangono senza risposta da parte del governo sulla Brexit – una per ogni giorno fino a quando l’articolo 50 non verrà attivato a fine marzo.

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